Il film che vi consigliamo di rivedere questa volta, è un film del 1997 di Gus Van Sant dal titolo Will Hunting.
Il film ebbe un grandissimo successo e vinse un premio oscar come miglior sceneggiatura originale, la storia della sceneggiatura è molto interessante perché nasce proprio dai 2 protagonisti del film che sono Matt Damon e Ben Affleck i quali amici sin dal Collage intrapresero entrambi la carriera d’attori ma per tanti anni, i primi 5 – 6 anni che intrapresero questa carriera vennero sempre delegati a ruoli abbastanza piccoli, a camei o a parti marginali. Scrissero allora insieme questa sceneggiatura che restò in un cassetto per un paio di anni fino a che, trovata la produzione, imposero come loro stessi protagonisti dello stesso film.
Il film ebbe un grande successo e presentò al mondo quelli che sono oggi riconosciuti due grandissimi attori quali Ben Affleck e Matt Damon. Al film ci fu anche la partecipazione di un altro grandissimo attore che è Robin Williams.
Secondo me la chiave di lettura del film va vista sotto il profilo dell’autolesionismo, infatti psicanalizza un uomo, che è Will Hunting, che privo d’amore sin dall’infanzia dove aveva un padre alcolizzato che se ne approfittava, che non riesce a farsi amare da nessuno, vedi i suoi professori, vedi tutta la gente che gli girava intorno compresa una ragazza di cui si innamora però tutte le volte che lei o chi gli stava vicini provava a dagli amore, lui riusciva ad allontanarla, tutti tranne quelli che erano i suoi amici di scorribande, di scazzottate, quelli che sono i balordi dei suoi amici. Tutto funziona in questa maniera fino a che Robin Williams, che è uno psichiatra che viene chiamato dal Professor Lambo per dare una mano a questo ragazzo che sembrava apparentemente perso, riesce a fare breccia nel suo cuore anche perché veniva da un’ esperienza molto simile famigliare e anche dal suo stesso quartiere.
La parte che ci fa riflettere del film è proprio in virtù del fatto che se non riesci ad amare te stesso è difficile permettere a qualcun altro di farlo. Will Hunting aveva sin da piccolo, essendo privo d’amore, non era riuscito ad amarsi e non era riuscito a dare il permesso a nessuno d’amare. Il contatto con questo professore gli cambierà la vita.
Una scena che mi piace ricordare del film è quando Robin Williams, su una panchina di fronte a un lago, fa notare a Will presuntuoso e arrogante sul fatto che sapeva tutto, che c’è una bella differenza tra il sapere le cose e il viverle, che è tutt’altra cosa e quindi da quel momento in poi invita Will Hunting a smettere di fare il saputello, di sapere le cose, ma di provare a vivere le cose stesse.
Io credo che sia un film bellissimo da rivedere.
GURU NIKKO