Tra un’infinità di controlli, scarsità di informazioni e procedure molto complesse, la restituzione della tassa pagata per errore dal contribuente rischia infatti di essere un percorso davvero estenuante. A lanciare l’allarme e a tentare di dipanare le ingarbugliate dinamiche per accedere al rimborso contenute nel decreto attuativo è il sito di informazione legale laleggepertutti.it.
(livesicilia.it)
Rimborso del canone Rai non dovuto? Potrebbe rivelarsi una vera odissea. ”Il contribuente – spiega il sito – che, pur non avendo il televisore o pur essendo esente dal pagamento del canone (per esempio perché over 75), versi per errore il canone Rai pagando la bolletta della luce, a chi dovrà chiedere il rimborso? Allo Stato o alla società di energia elettrica? La bozza del decreto attuativo della Legge di Stabilità in materia di canone Rai prevede un iter di rimborso piuttosto complesso”.
Ma in cosa consiste questo iter? “Il contribuente che ha pagato il canone Rai per errore – continua laleggepertutti.it -, indirizza la richiesta di rimborso all’Agenzia delle Entrate - che ne accerta la fondatezza – e gira la pratica all’Aquirente Unico (società pubblica che garantisce le forniture elettriche alle famiglie). L’Aquirente Unico informerà a sua volta la società elettrica della necessità di rimborsare attraverso una banca dati comune (che si chiama SII). La società elettrica restituirà il canone indebitamente versato dal contribuente inserendolo in fattura”.
Le società elettriche non intenzionate a farsi carico della gestione dei rimborsi. “Pare, tuttavia, – sottolinea ancora il sito di consulenza legale – che le società elettriche non siano intenzionate a farsi carico della gestione delle pratiche di rimborso in quanto ciò comporterebbe un ampliamento di strutture, di personale e, inevitabilmente, di costi. Poco tempo fa, infatti, il presidente di Assoelettrica, ha ricordato che ‘le imprese devono predisporre i necessari sistemi informatici per emettere le nuove fatture modificate, bisogna incrociare le banche dati, occorre chiarire una lunga serie di problemi che ancora non sono stati sciolti, dalla questione dei ritardati pagamenti, alla morosità, dall’eventualità di un cambio di fornitore ai pagamenti parziali, dai reclami ai contratti non residenti. Insieme a Utilitalia, abbiamo preparato un documento circostanziato che elenca tutti i problemi aperti, ma il ministero per lo Sviluppo economico ancora non ci ha dato risposta. E il tempo ormai stringe’”. (ADNKRONOS)