Ringrazio la mia rabbia

Ringrazio la mia rabbia, ché non mi fa precipitare ora che vedo sempre più buio.
Ringrazio la mia rabbia perché è malessere che reagisce,
   perché in un paese, in una regione, in una città in cui si guarda a ciò che si ha,
in un mondo in cui si sopravvive accontentandosi mi dice: non arrenderti.
Ringrazio la mia rabbia perché guardo avanti, nonostante il mio Orfeo,
  perché in un paese in una regione, in una città in cui ciò che hai è quel poco che ti tiene avvinto senza restituirti la vita che vai perdendo, mi dico: io valgo di più.
Ringrazio la mia rabbia perché posso anche non sapere vendere quel più che valgo, e posso non sapere cosa farne, come valorizzarlo,
ma so vedere la mia libertà fuori dalle promesse, dai giochini del cazzo, da un futuro visto di scorcio tra le catene della mia stessa povertà e di una progressiva ignoranza, la mia,
ringrazio la rabbia perché posso passare oltre e sorriderne.
E vivere.
(Furioso, ma sempre più avanti)