Rinnovabili

Creato il 11 ottobre 2011 da Scioui

Appuntamento con l'energia che conta
La verità sull'energia Eolica
Più si va avanti nel mondo dell'energie più non si capiscono le incongruenze che si vengono a creare per esse. In questo caso parliamo di energie rinnovabili, ma non in generale, ma dell'energia Eolica, l'energia del vento. Ci hanno abituato a pensare che l'energie rinnovabili, il loro modo di creare e energia e tutto ciò che ne consegue sia costoso, inaffidabile e discontinuo.
Quanto di più falso si possa immaginare. Ma andiamo a spiegare quest'energia fantastica.
La fonte di notizie e di delucidazioni è l'Anev (associazione nazionale dell'energia del vento) la quale a causa della disinformazione e dalla richiesta di delucidazioni sull'argomento in merito, ha deciso di colmare le lacune che si hanno in materia di energia eolica.
Su questa materia esistono diversi e disparati luoghi comuni, informazioni date per buone da chi? Non si mai da chi.
Il primo argomento affrontato dall'Anev è il costo dell'energia eolica.
Si crede che la produzione di energia abbia un costo elevato, ma è già un primo errore. L'energia eolica è seconda solo a quella idroelettrica per competitività ed ha un costo che si aggira tra i 115 e i 148 euro/Mwh, per comparare un costo basti vedere che il fotovoltaico varia tra i 429 e i 790 euro/Mwh. Il costo dell'eolica è per il 75% dovuto agli aereogenaroti che però hanno una vita bella lunga e quindi un ammortamento delle spese maggiore che ci permette un costo relativamente basso. In sintesi meno manutenzione e cambio pezzi c'è, più il costo è basso.
Da qui arriviamo al secondo punto della discordia: "E' una fonte discontinua ed è inaffidabile".
Ora, calcolando che a Trieste c'è la bora ogni hanno, da secoli, si può presto capire che anche nel resto del mondo il vento è sempre presente. Il vento è presente giorno e notte, continuamente, si rinnova giorno per giorno. Ovviamente vengono fatti degli studi prima di creare un impianto eolico. Si cercano regioni o zone dove il vento abbia una presenza relativa alle specifiche dell'impianto, viene testata la presenza di vento durante un intero ciclo (intorno all'anno e mezzo di tempo) in modo tale da dare affidabilità a questa risorsa. Quando si è sicuri di avere un minimo di ore di vento ad una certa velocità e dopo averne stimato direzione e angolazione si potrà installare l'impianto che risulterà longevo ed affidabile.
Altro argomento discusso è stato quello dell'Occupazione (scritto in maiuscolo vista la sua importanza, il lavoro serve ahimè).
La crescita esponenziale dell'eolico ed il suo continuo flusso d'investitori e di creazione di nuovi impianti sta portando un'ondata di posti di lavoro, anche perché, comunque sia, come ogni impianto, ha bisogno di manutenzione, ma non solo, bisogna anche considerare i "fornitori" ed il ramo produttore/investitore in forma globale. Se si guarda nell'insieme tutto questo è il ciclo perfetto per avere e per dare lavoro e un prodotto sicuro, pulito, sempre presente.
Poi c'è la questione "Incentivi":
L'idea che il sostegno al comparto eolico sia totalmente pagato dagli italiani attraverso la bolletta elettrica si fonda su un assunto errato: l'unico importo in bolletta legato alle energie rinnovabili pagato dagli italiani è, infatti, quello relativo alla compensazione che il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, svolge nei limiti del raggiungimento dell'obbligo assunto in Europa, ovvero quello di produrre una parte di energia elettrica da fonti rinnovabili. L'Italia si è infatti impegnata a produrre entro il 2010 il 25% e al 2020 il 28,97% del Consumo Interno Lordo da Fonti Rinnovabili. Il sistema prevede che in caso di impossibilità di un produttore a immettere una quantità sufficiente di energia elettrica da fonti rinnovabili, l'obbligo possa essere assolto comprando Certificati Verdi prodotti da terzi per un pari quantitativo di energia elettrica. Il meccanismo di incentivazione pubblica stabilisce inoltre che il sostegno al comparto eolico sia erogato solo per l'energia elettrica prodotta e distribuita dagli impianti esistenti, certificata dall'Ufficio Tecnico di Finanza, premiando l'effettiva produttività di un sito eolico e non la costruzione di nuovi impianti.
Ma adesso torniamo agli "strumenti" di questa energia.
Altri falsi miti indicano come "rumorosi", "antiestetici" e "immensi" gli aerogeneratori e le turbine. Dai calcoli effettuati si è visto che i decibell prodotti dall'attrito dell'aria con le pale e/o con la torre sono 43,4 dB che ha una distanza 400 mt arrivano a 39 dB, cioè meno di un contesto abitativo o di un ufficio o della musica prodotta da uno stereo. Per quanto riguarda le dimensioni anche esse possono variare tra piccole, medie e grandi quindi tra i 10 mt e i 115 mt a seconda della zona. In Italia quel poco che c'è varia dai 30 ai 90 mt. Possono sembrare grandi ma bisogna anche vedere dove sono posizionati, non è detto che rovinino il paesaggio anzi, tutto ciò è regolato da leggi precise che ne stabiliscono il lay-out secondo principi di anemologia applicata alla progettazione ingegneristica. Il tutto poi viene armonizzato all'ambiente circostante. Ciò è possibile e gradevole anche al supporto di Legambiente e Greenpeace che oltretutto fanno in modo che non si tocchino territori tutelati e d'importanza nazionale e mondiale, in più gli impianti devono essere progettati in modo che a fine ciclo di vita possano essere dismessi senza lasciare residui.
Per quanto riguarda l'avifauna il pericolo è molto basso. Su uno studio condotto sulla pale degli impianti eolici è risultato che il pericolo di decessi o gli avvenuti decessi dei volatili presenti in quell'area è molto basso, quindi non va a incidere sulla vita dei volatili in modo tangibile. Ci sono stati dei casi ma lo studio sul posizionamento degli impianti e tutto ciò che è stato detto precedentemente serve anche a fare in modo che questi decessi siano il minor numero possibile.
L'ultimo argomento trattato è stato l'inquinamento elettromagnetico dei generatori eolici.
In seguito a verifiche effettuate da enti appositi, si è visto che l'inquinamento elettromagnetico è molto modesto e inferiore ai valori massimali descritti dalla legge. Questo è dovuto all'effetto "schermo" esercitato dalle guaine metalliche e dal terreno sovrastante i cavi interrati a 1,80 m di profondità. Per scelta degli investitori tutte le torri vengono collegate insieme e poi collegate alla rete elettrica per mezzo di cavi sotterranei e non esterni come nel caso comune di corrente elettrica. Quindi grazie a questo metodo e a materiali non conduttori, il campo elettromagnetico subisce un calo consistente.
Questo è tutto quello, in termini sintetici, che è stato trattato dall'Anev. Da qui si può dedurre che queste energie rinnovabili, in questo caso l'eolico, siano non solo una fonte inesauribile e non inquinante per il pianeta, ma anche un nuovo e giovane business da intraprendere nel mondo imprenditoriale quasi saturo di idee finanziarie che portino effettivi benefici. Buon vento a tutti !!!!


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