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Rinnovabili: c’è dell’accordo in Danimarca

Creato il 11 aprile 2012 da Pdigirolamo

Rinnovabili: c’è dell’accordo in DanimarcaEntro il 2050, tutta l’energia della Danimarca sarà prodotta da fonti rinnovabili. Il progetto, promosso dal governo di sinistra attualmente in carica, ha avuto l’approvazione anche del partito liberale e di tutta l’opposizione di centro-destra. La quale, dopo aver governato a lungo, giustifica questa scelta con motivazioni strettamente economiche.

Come ha affermato Lykke Friis, la portavoce del partito liberale danese: «Non siamo solo hippies. Se non stiamo attenti a quel che facciamo, avremo un aumento del prezzo dell’energia, semplicemente perché la gente in India e Cina vuole avere una macchina, vuole viaggiare. Ecco perché siamo venuti fuori con la chiara ambizione di voler essere indipendente dai combustibili fossili: quindi non saremo esposti alle grandi fluttuazioni dei prezzi dell’energia».

Per raggiungere il 100% di rinnovabili il Paese, che produce già il 20% della propria energia con eolico e altre fonti “green”, dovrà ricorrere a un mix energetico aumentando la produzione di energia solare e quella da biomasse.

La sfida maggiore è quella dello stoccaggio dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, da utilizzare quando il sole non splende e il vento non soffia, ma anche il collegamento alla rete dei grandi impianti eolici offshore presenta molte difficoltà strutturali.

«Servono ingenti investimenti – dice Erik Kristofferson di Energinet, che gestisce la rete elettrica della Danimarca – E questi investimenti sono necessari ora. È una scelta politica, ma crediamo che possa essere fatta».

Anche se la nuova politica energetica danese deve essere ancora discussa in Parlamento, sembrano esserci pochi dubbi sull’esito finale visto che praticamente tutti i parlamentari si sono dichiarati favorevoli al nuovo corso. Una volta approvata dalle istituzioni politiche, la “rivoluzione verde” della Danimarca affronterà il vero banco di prova: trasformarsi da obiettivo in realtà concreta. Ma vista l’unità di intenti della classe politica, c’è da crederci.

[foto da tutelafauna.it]



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