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Rio de Janeiro, scontri in strada al corteo degli insegnanti. In azione i “black block”

Creato il 08 ottobre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante
Posted by   8 ottobre 2013  

Erano 10 mila circa i professori scesi in piazza ieri per chiedere un aumento salariale. Alla conclusione della manifestazione, però, alcune decine di black bloc hanno cominciato a lanciare molotov contro edifici pubblichi e saccheggiato negozi e banche. La polizia è intervenuta lanciando lacrimogeni.

Gli scontri di ieri a Rio de Janeiro (foto Epa/Antonio Lacerda)

Gli scontri di ieri a Rio de Janeiro (foto Epa/Antonio Lacerda)

Sono sfociate in duri scontri le proteste degli insegnati, avvenute ieri a Rio de Janeiro, con la polizia. Secondo i sindacati degli insegnanti, sono state almeno 50 mila le persone che hanno partecipato pacificamente alla manifestazione, ma alla conclusione del corteo, alcune decide di dissidenti incappucciati hanno cominciato a lanciare molotov contro edifici pubblici, bus e strade, saccheggiando banche e negozi lungo le vie delle città.

La manifestazione in difesa della formazione e dell’istruzione di Rio de Janeiro, era iniziata pacificamente intorno alle 18, con un corteo che è partito dalla Chiesa Candelaria fino al Teatro Comunale. La maggior parte dei manifestanti era un nutrito gruppo di insegnanti comunali, statali, studenti e sindacalisti, che non sono stati coinvolti in atti di vandalismo e graffiti. Gli scontri, invece, si sono registrati a partire dalle 22, almeno due ore dopo la fine del corteo pacifico dei dimostranti. I black bloc hanno dato fuoco ad un autobus sulla trafficata Branco Avenue, ed hanno usato i mobili prelevati dalle banche che sono state posizionati in strada per erigere delle barricate durante gli scontri con la polizia che, a sua volta, ha usato i lacrimogeni.

I dimostranti hanno anche cercato di assalire l’edificio che ospita l’Assemblea municipale, scrivendo graffiti e murales sui muri contro il governatore di Rio Sergio Cabral: “Più libri, meno bombe”. Sono state scritte alcune frasi anche in favore del rilascio dell’attivista di Green Peace, Ana Paula Maciel, accusata di pirateria da parte della Russia dopo la protesta.

Il corteo pacifista per le vie di Rio (foto Afp/Chiba)

Il corteo pacifista per le vie di Rio (foto Afp/Chiba)

Anche a San Paolo vi sono stati scontri con la polizia dopo che dimostranti, con il volto coperto dai cappucci neri delle felpe, hanno distrutto le vetrine di alcune banche. Anche in questi casi le violenze si sono registrate al termine di una manifestazione pacifica, ed hanno visto in azione alcune decine di “black bloc”.

Tornano quindi in piazza le proteste in Brasile, dopo l’ondata dei mesi scorsi ed ad otto mesi dall’inizio dei Mondiali di calcio. Le autorità brasiliane affermano di aver risposto a molte delle richieste dei dimostranti, in particolare con promesse di maggiori investimenti nel settore della scuola e della sanità.

La violenza, però, in alcuni casi sembra eclissare poi i motivi reali della protesta pacifica. Una docente di diritto, Gabriela Guedes, partecipante alla protesta, ha detto che sostiene la causa e difende l’adeguamento delle retribuzioni degli insegnanti. “Senza insegnanti, non abbiamo alcun futuro. E’ molto importante informare e portare a conoscenza le persone, la popolazione e l’università che sono qui con noi nella lotta a sostegno di questa causa.” Per lei, le manifestazioni degli ultimi mesi hanno dato buoni risultati e sono un buon modo di diritti che rivendicano, nonostante la violenza.

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