Il 3D elaborato da Carlos Saldanha (già noto al grande pubblico per la regia de L'era glaciale 2 e 3) è gradevole, non invadente, scherzoso. Sempre funzionale alla storia e alla bellezza, la tecnologia consente di apprezzare e amare Rio de Janeiro dall'alto, non solo per le sue effimere meraviglie, bensì per lo straordinario panorama naturale e l'allegria contagiosa che ne traspare.
I personaggi sono disegnati senza eccessivo scrupolo anatomico: in certi momenti, sembrano appena abbozzati o semplificati a danno di una qualsiasi froma di realismo; stesso dicasi per i colori, che da lontano riproducono l'effetto della pittura a olio e delicatezze impressioniste, per mostrarsi sgargianti e inconfondibili nei primi piani. Sono caricature di caratteri, non di persone, e giovano anche quando eccessive.
La dimensione festaiola della parata del carnevale, oltre a essere la misura perfetta per questo cangiante gioco di prospettive cromatiche e morfologiche di uccelli e umani, è senz'altro la sequenza più bella ed emozionante di un film che si ama e che non ci si stancherebbe mai di guardare!