La notizia del decesso di sir Christopher Lee, andatosene a 93 anni per una crisi respiratoria, arriva proprio quando avevamo iniziato a pensare che fosse immortale come il principe delle tenebre che tante volte aveva interpretato sullo schermo. In tempi recenti le parti di Saruman nella trilogia ispirata a Il Signore degli Anelli e del conte Dooku negli episodi II e III di Guerre Stellari gli avevano restituito un’inattesa popolarità presso il pubblico più giovane e/o generalista ma per noi vecchi horrorofili il volto dell’attore britannico resterà per sempre legato ai film su Dracula della Hammer, girati negli anni ’60 e ’70, dove ebbe come sparring partner nel ruolo di Van Helsing un altro gigante dell’horror d’antan come Peter Cushing.
Negli ultimi anni, per qualche bizzarra congiuntura astrale, Christopher Lee era inoltre diventato in qualche modo uno di noi. Dopo le sue collaborazioni come voce narrante con Manowar e Rhapsody, Lee si era infatti cimentato in un progetto solista ispirato all’epopea di Carlo Magno, sostenuto da una band di giovani metallari, al quale era seguito addirittura un ep natalizio, sempre a tinte metalliche. Ammetto di non aver mai ascoltato una sola nota di quei dischi. Preferisco quindi salutarlo con questo pezzo a lui dedicato dai suoi connazionali Warfare, che nel 1990 pubblicarono un curioso album semistrumentale, intitolato Hammer Horror e ispirato alle atmosfere delle pellicole dell’indimenticata casa di produzione inglese. In copertina c’erano proprio Lee e Cushing.
Non so voi ma io stanotte, per sicurezza, chiuderò la finestra con più attenzione del solito (Ciccio Russo).