Il nuovo logo del museo Madre è al centro di un malcelato scontento: oltre alla cifra piuttosto dispendiosa pagata dall’ente, convince poco anche la sua realizzazione alquanto minimalista. Ma c’è di positivo che il museo riapre con tre nuove mostre e con una nuova gestione dai costi più contenuti e dalle idee innovative.
La Vita Nova del Madre, a partire dal logo.
Obiettivo rinascita per il museo d’arte contemporanea di Napoli: dopo la controversa gestione Cycelin e le paventate chiusure definitive della struttura museale, si cambia decisamente musica. Dopo la conferenza stampa e successiva inaugurazione del mese di maggio, riparte il Madre voltando pagina. A partire dal logo, che ha tuttavia ricevuto critiche e anche parodistiche caricature via internet. D’altra parte il nuovo look definito minimalista fa a pugni con la cifra a parecchi zeri destinata alla sua creazione, opera di una agenzia milanese.
Costo esorbitante per un logo fin troppo criticato.
Secondo il neo direttore del Madre Andrea Villani, tuttavia si tratta di una cifra abbastanza contenuta: quei 20 mila euro ben sottolineano il nuovo corso dell’ente napoletano, che vuole discostarsi dalla vecchia gestione targata Cycelin. Anche perchè il Madre è ancora in fase di restyling economico, dal momento che il museo fino a poche settimane addietro era aperto soltanto due volte a settimana per mancanza di fondi. Ma il direttore Villani insiste sul logo “basico e lineare, con un occhio di riguardo per la scelta del colore di fondo” . Quel giallo così intenso, che fa tanto Napoli e che unisce idealmente e concettualmente il museo al territorio in cui è ospitato e radicato.
La rinascita del Madre: al di là del logo anche tre esposizioni nuove di zecca.
Ma la rinascita del Madre non si basa soltanto su un cambiamento d’imamgine e di grafica. Nonostante si sia ripartito dalla realizzazione di percorsi museali contraddistinti da una nuova segnaletica, con un nuovo linguaggio mirato a creare un dialogo tra ente e visitatore: infatti è stata ideata un’area virtuale all’interno del sito internet del Madre -per_formare il museo -, in cui postare opinioni, testi e video, in piena connessione con un ambiente del museo stesso chiamato Camera_critica dove turisti e visitatori ma anche cittadini partenopei possono esprimere riflessioni e critiche sugli spazi espositivi seduta stante grazie a una videocamera e a un microfono presenti nella sala. il programma estivo del Madre offre ben tre mostre : Thomas Bayrle con “tutto in uno” in tandem con il Wiels di Bruxelles, Mario Garcia Torres con “la lezione di boetti (alla ricerca dell’hotel one di kabul)”, e Giulia Piscitelli con “intermedium”. E infine c’è l’attività didattica, che mira a coinvolgere le nuove generazioni partenopee: il campus estivo del Madre – dal 24 giugno al 12 luglio 2013- dedicato a bambini dai sei ai dieci anni d’età che attraverso l’esplorazione delle sale del museo e la scoperta delle fondamentali correnti artistiche dell’arte contemporanea alla fine risulteranno diplomati in “Esperti di arte contemporanea” . Un nuovo modo per avvicinare i bambini all’arte, immergendoli visivamente nei quadri, esplorando nuove tecniche artistiche, realizzando persino una mostra.
Sperando che questa volta la strada intrapresa sia davvero quella giusta per il Madre, e anche per tutta la città!
Simona Coppola