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Ripartire da uno scarabocchio

Creato il 06 gennaio 2015 da 79deadman @79deadman
Ripartire da uno scarabocchio
Nei giorni scorsi si sono sentiti, letti, visti tanti proclami, tanti giudizi, tanti consuntivi.Moniti e auspici. Come sempre.Lessico forbito, sintassi curata, giacche eleganti.Il mio auspicio è ripartire da uno scarabocchio.Veloce, su un foglietto di riciclo, un appunto, una parola, due note, un volto.
Scarabocchi Ubriachi, progetto aperto per la costruzione di un nuovo libro di racconti di Bartolo Federico, è uno dei miei rammarichi dell'anno passato. Ora, sono certo che il progetto non sarà, alla fine, esattamente come lo volevamo, non sarà completo, forse non sarà perfetto, certamente non arriverà in tempo. No satisfaction; ma chi può mai dirsi realmente soddisfatto, in questo mondo?So per certo però che questo anno appena iniziato, sarà l'anno degli scarabocchi (ubriachi, possibilmente).Forse non sono riuscito a dare un volto al volume, ma di certo ho lavorato sui volti.Ho letto (e riletto) i pezzi di Bart, ne ho isolato i protagonisti; ne ho studiato foto e biografie, ho selezionato le immagini che mi sembravano più adatte e le ho date in pasto al colpo d'occhio di Mr. Hyde (mai visto CassettiConfusi?) affinchè le scarabocchiasse di colore, appunto.Un po' punk, un po' Joker, un po' pagliacci metropolitani.Lavoro pregevole, il suo. Esattamente quello che avevamo in mente per illustrare la prosa guerrigliera di Bart.Riguardo quelle foto, e cerco di leggere negli sguardi di Patty Smith, di Jeffrey Lee Pierce, di Roy Orbison e di tutti gli altri.Ci vedo dentro sempre quella punta di insoddisfazione, di precarietà, di dubbio, di rimorso. È ciò che li rende artisti e non marionette del jet set.No satisfaction.Mi piace leggerci dentro una cosa: urgenzaIl rock è la musica dell'urgenza. Del qui, ora, subito.We want the world and we want it now!Ricordate, lo diceva anche Morrison, no?Urgenza di utopia.Vogliamo il mondo (utopia), lo vogliamo adesso (urgenza).Nessuna lunga mediazione, nessun compromesso, nessuna verbosa diplomazia, niente patti subdoli. Niente politica, solo la massima posta in gioco.Urgenza, quindi. Di esprimersi, di comunicare, di suonare, di acchiappare quell'idea, la parola giusta, il pubblico caldo. Di arrivare in sala d'incisione prima degli altri, di registrare quel refrain per primi. Urgenza di fare soldi, di diventare celebri.Quell'urgenza sta dentro agli Scarabocchi. E anche quel briciolo di utopia, perchè no.Le due note che diventano un riff, la parola che diventa un titolo, la frase che sarà un inno.Scarabocchi veloci su foglietti di riciclo.Rileggo un lungo commento lasciato su G+ da Blakswan, il "Killer" di comeunkillersottoilsole, a corollario di un post di Detriti di Passaggio; ne isolo un frammento: partigiani della bellezza. Bart è un agguerrito partigiano della sua bellezza; una bellezza che a tanti altri può apparire rugginosa, trasandata, popolana, grossolana. Ciò non di meno è vitale, scalcia, tira pugni; ha quell'espressione vissuta di costante, mascherata insoddisfazione. Di chi non ha ancora acciuffato la sua personale utopia.Questo ci auguriamo che sia del libro di Bart.Che si porti appresso tutta l'urgenza di parlare, magari senza tanta cura alla sintassi, senza lessici forbiti o giacche blu, ma con la sincerità di dire tutto ciò che va detto.È questo che ci piace del Rock. E che ci piace di Bart.
Ripartire da uno scarabocchio
Il messaggio agli "addetti ai lavori", ma non solo, è semplice: siamo qui, siamo vivi; ricominciamo. Disposti ad investire un po' del nostro tempo; ed in futuro forse non solo quello.Sapendo bene due cose:1) Che la vita, con tutti i suoi casini, viene comunque prima. Lavoreremo nei suoi interstizi.2) Non ci sono crocicchi o juke joint; ce la giochiamo in un terreno digitale, virtuale, che non ci piace, e non è il nostro. Giocheremo in trasferta, allora.

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