Una persona estremamente intelligente e spiritosa mi ha detto: i cornuti ci ripensano!
Devo aver sviluppato delle antenne se ritorno repentinamente sul discorso del tempo che ho affrontato di recente... In effetti ho fallito il bersaglio nella discussione precedente. Mi sono basato non su una visione generale, bensì su una sensazione istantanea non corroborata dai fatti. Mi sembrava infatti al momento del post di stare facendo molto se non tutto quello che desiderassi. In quel contesto, perché volere altro tempo?
Ebbene l'errore di fondo mi appare tristemente stamattina che con il piccolo schermo del mio cellulare scrivo questo post. Ho bisogno di più tempo per avere la possibilità di non farci nulla. È evidentemente il lusso quello che cerco. La libertà di decidere di lasciar scendere dei granelli dorati nella clessidra con fare sufficiente perché la coppa in alto è ben piena.
Non essendo un tipo iperattivo, in modo del tutto puntuale mi era capitato di vedere la clessidra con una lente di ingrandimento che la aveva inciccita a dismisura. Oggi invece ogni granello che scende mi sembra corra forte e mi sottragga spazio di manovra. Mi sento affannato al limite del panico. Vorrei un momento al rallentatore stile Matrix... Ma non verrà...
E allora l'unica è ottimizzare. Che non significa spremere da se stessi tutte le energie in ogni momento, ma evitare le dispersioni in cose superflue. Basta fb, fine dell'ossessivo refresh di pagine inutili. Fine della inutile sequela di momenti superflui e invece il riempire il tempo di cose che ci fanno stare bene. Un elogio dell'utilità e dell'utilizzo proficuo del tempo. Come ci piace non importa, ma mi illudo che se svuotassimo la giornata delle cose che non vogliamo e che in realtà ci addormentano i neuroni, il tempo ci apparirebbe sempre poco, ma lo guarderemmo come una serie di perle lavorate che scorrono, e non come quella rozza sabbia che ruvidamente fugge...