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RIPESCAGGI, PROVIAMO A FAR CHIAREZZA: COME FUNZIONANO E COME SARà LA CLASSIFICA.

Creato il 13 giugno 2014 da Vanbasten70

Tanta confusione e poche notizie certe. L’estate, per chi vorrà provare il ripescaggio, sarà caldissima. Da una settimana circolano numerose classifiche sulle papabili ripescate. Vi diciamo subito che nessuna di queste può essere sicura, per due motivi: intanto perché servono i dati certificati dalla SIAE sugli spettatori nelle annate passate di tutte le squadre retrocesse. E considerando che negli anni presi in considerazione alcune squadre lottavano addirittura in Promozione e in 1^ Categoria il lavoro non è così facile e immediato come sembra. Inoltre bisognerà effettuare un sorteggio tra i team che, quest’anno, erano al debutto in Lega Pro. Come mai? È la tradizione sportiva a imporlo. Per capire queste e altre particolarità del regolamento (LEGGI QUI) nei dettagli, continuate a leggere questa guida di TuttoLegaPro.com sui ripescaggi. Come funzionano? La classifica ripescaggi sarà formata in alternanza da un club di Lega Pro e uno di Serie D. Per i dilettanti la graduatoria è già decisa, in quanto basata sui piazzamenti play-off di questa stagione: la vittoria della Correggese vale il secondo posto in classifica, la sconfitta in finale dell’Akragas il quarto, il miglior punteggio in regular season della semifinalista Matelica vale il sesto, quello peggiore dell’altra semifinalista Pomigliano l’ottavo. Riguardo la graduatoria di Lega Pro, che darà diritto alle posizioni dispari, invece, saranno ben tre i fattori che interverranno nella compilazione. Com’è formata la classifica? La classifica finale sarà l’unione di altre tre classifiche, con le squadre che assumeranno valori da 1 (minimo) a 18 (massimo). Saranno formate da tutte le retrocesse. La prima, valida al 50% del computo totale, riguarda la classifica dell’anno appena trascorso, la seconda, con un peso del 25%, valuta la tradizione sportiva mentre la terza, anch’essa il 25% del totale, tiene conto del numero di spettatori delle ultime cinque annate, escludendo quella appena conclusa. Alla fine le tre diverse graduatorie verranno unite per formare quella definitiva. Vediamole nel dettaglio. Punteggi classifica finale Per il primo parametro 18 punti andranno al Porto Tolle, club finalista play-out con un punteggio migliore nella regular season rispetto all’altra finalista perdente, l’Arzanese (alla quale andranno 17 punti). Tra 16 e 13 punti si trovano le semifinaliste dei play-out. Attenzione, però, al regolamento: precedenza andrà non a chi ha chiuso in una migliore posizione di classifica ma a chi ha realizzato più punti nella regular season. Ecco quindi il Sorrento, nono classificato del Girone B, sorpassato dalle due semifinaliste del Girone A che hanno chiuso al decimo e undicesimo posto ma con un miglior punteggio. Altro problema: il Cuneo in campionato è finito davanti alla Torres (entrambe a quota 47) per gli scontri diretti. Discorso diverso per il ripescaggio dove a pari punti la precedenza va a chi ha vinto più gare: 12 i sardi, 11 i piemontesi. Così i 16 punti sono appannaggio della Torres, 15 per il Cuneo, 14 per il Sorrento e 13 per l’Aversa Normanna. Molto più facile il calcolo per le altre retrocesse: alternanza tra le classificate dei due gironi con precedenza a chi ha totalizzato più punti. Quindi, tra le tredicesime classificate, il Rimini si prende 12 punti e ne lascia 11 al Martina. Completano l’elenco con 10 la Vecomp Verona, 9 Aprilia, 8 Chieti, 7 Pergolettese, 6 Poggibonsi, 5 Castiglione, 4 Castel Rigone, 3 Bellaria, 2 Bellaria e 1 Bra (in quanto peggiore 18° classificata dei due gironi). Tradurre il punteggio della classifica dell’ultima stagione in quello definitivo è semplice: vale al 50% quindi basta dividere la metà: il Porto Tolle potrà contare su 9 punti e il Bra su 0,5, per fare due esempi. Punteggi tradizione sportiva Passiamo al secondo parametro, l’ormai famosa tradizione sportiva. Si calcola in base ai campionati professionistici disputati: 10 punti per ogni partecipazione in Serie A, 7 in B, 4 nella vecchia Serie C, in C1 e in 1^ Divisione, 2 per ogni campionato di C2 e 2^ Divisione. Tralasciamo i punteggi per le Coppe europee, mai vinte da nessuna delle 18 retrocesse. Occhio alle date: per Serie A e B valgono i campionati a partire dal 1929/30, per la Serie C dal 1935/36. Inoltre non sono calcolabili le presenze nelle annate 1943/44, 44/45 e 45/46, anni di guerra e di difficoltà, naturalmente, in campo sportivo. Resta comunque un dubbio sui 4 punti concessi per ogni Scudetto riconosciuto dalla FIGC: la vittoria dello Scudetto di Serie D viene valutata o no? Il Cuneo, infatti, se l’è aggiudicato nella stagione 2010/11. A causa della tradizione sportiva nessuno, attualmente, può darvi la certezza dei vari punteggi. Ricordate il sorteggio di cui parlavamo a inizio articolo? Eccolo qua. È previsto tra le squadre che, a parità di punti nella tradizione sportiva, hanno disputato gli stessi campionati. Per farla breve tutte le debuttanti hanno per forza di cose disputato una sola stagione tra i Pro, naturalmente in 2^ Divisione. Quindi 2 punti a testa e sorteggio sicuro tra Porto Tolle, Vecomp e Castel Rigone (e, come vedremo tra poco, forse anche la Torres). Decisione demandata al fato anche per le posizioni di Aprilia e Arzanese, entrambe con tre campionati alle spalle di 2^ Divisione. Vi sembra banale? In realtà tre punti di tradizione sportiva potrebbero essere assegnati in più solo grazie alla fortuna. E visto che i decimali decideranno, com molta probabilità, le posizioni in graduatoria, la questione assume un certo peso. Ma l’inghippo più grosso, però, è un altro: matricola si o matricola no? Cosa conta per il ripescaggio? La storia della città o quella del club che sta facendo domanda? Leggendo il regolamento l’unico punto a riguardo recita: “Per le città sedi di più società, si terrà conto della tradizione sportiva del singolo club, cumulando, per il singolo club, i meriti sportivi conseguiti negli anni anche attraverso soggetti giuridici diversi”. Ma, in teoria, non ci sono città sedi di più società a far domanda: solo Castiglione e Vecomp sono casi particolari. I primi perché derivano dal Castiglione Savoia, mentre in città era presente anche l’FC Castiglione, poi spostatosi. Delle due, però, nessuna era mai arrivata tra i Pro. La seconda, invece, ha la sede a Verona, dove sono presenti anche Chievo ed Hellas (che, per ovvi motivi, non partecipano a questo ripescaggio). Ma per gli scaligeri del presidente Fresco, in ogni caso, il calcolo sembra semplice: un campionato di 2^ Divisione, quello appena concluso, è l’unico disputato nella sua storia ed equivale a 2 punti. La palla passa quindi a “singolo club” e “soggetti giuridici diversi” ma anche questo non chiarisce la questione: aver cambiato presidenze o intestazione della società non è sinonimo di cambio matricola. Ad esempio il Poggibonsi, fondato nel 1925, non ha mai cambiato matricola ma nomi si: a inizio millennio si è chiamato Poggibonsi Valdelsa 2002. Ci sono poi i casi limite di Aprilia e Pergolettese: i laziali, nel 2009, hanno spostato la storica ACD Aprilia a Cisterna di Latina, creando una nuova società con il titolo dell’FC Latina (unitasi, quest’ultima, al Virtus Latina per creare il club attualmente in Serie B). Nessun problema per il punteggio, dato che il professionismo è arrivato dopo, ma per la classifica spettatori, analizzata più giù, quale delle diverse situazioni verrà contata? Per i gialloblù della Pergolettese, invece, 7 partecipazioni in C1 (di cui due nell’allora unica Serie C) e 24 in C2, compreso l’ultimo anno in 2^ Divisione. L’attuale squadra di Crema, però, gioca con il titolo del Pizzighettone. Non una squadretta qualsiasi, dato che nel palmares ha 2 campionati di C1 e 4 di C2 (compreso uno nell’allora nuova 2^ Divisione). In questo caso, quale tradizione sportiva conta? Il caso più spinoso in assoluto, però, rimane quello della Torres: i sardi hanno cambiato matricola nel 2010: senza questo scoglio i torresini vanterebbero ben 111 anni di storia, con 25 anni di Serie C e C1 e 16 di C2 e 2^ Divisione. Tradotto, la bellezza di 132 punti da portare nel carniere di questa classifica, dandole il terzo posto dietro Rimini e Chieti e, di conseguenza, ben 16 punti (da poi ridurre al 25%). Contando la matricola il calcolo diventa tanto semplice quanto tragico: un solo campionato tra i Pro, quello appena trascorso, e uno scivolone verso il fondo, in una posizione indefinita, a giocarsi il posto tramite sorteggio con le altre “debuttanti”. Punteggi spettatori Ultimo ma non meno fondamentale punto da prendere in considerazione è la classifica basata sulla media spettatori, che inciderà sul totale per il 25%. Attenzione al periodo preso in esame: dal 2008/09 al 2012/13. Esclusa, quindi, l’ultima stagione appena conclusasi. Non verranno considerate, inoltre, tutte le gare di spareggio, sia play-off che play-out: a contare è solo la regular season. Il calcolo deve essere effettuato sul numero di paganti e abbonati secondo i dati forniti dalla SIAE. Un lavoro, quindi, che non può essere effettuato su due piedi. Il tutto è reso più difficile dai campionati giocati dalle retrocesse negli anni presi in considerazione. Solamente Aversa Normanna, Bellaria, Poggibonsi e Sorrento hanno giocato queste stagioni tra i Pro: i campani rossoneri tutte in 1^ Divisione, le altre tutte in 2^ Divisione. C’è addirittura da prendere in considerazione un’annata di 1^ Categoria per il Martina, oltre a quelle in Promozione per gli stessi pugliesi insieme a Porto Tolle e Torres. In otto (comprese queste tre, naturalmente), hanno disputato campionati in Eccellenza: Arzanese, Aprilia, Bra, Castel Rigone e Castiglione. La categoria d’appartenenza, però, non influisce sempre sul numero di spettatori al campo: la Torres ha infatti avuto sempre un seguito, anche nei momenti peggiori, di circa 1000 spettatori mentre il Bellaria, tra i Professionisti, ha mantenuto una media inferiore alle 300 presenze. Circolano in rete diverse classifiche. Noi, nel dubbio, preferiamo non darvene alcuna perché poche decine di unità in più o in meno possono causare cambi di posizione. Ricordando, sempre, che nella lista sono contemplati solo i paganti e gli abbonati, non i biglietti e le tessere omaggio. Esclusioni Nessuna società, attualmente, è impossibilitata a far domanda di ripescaggio. Le squadre che l’hanno già ottenuto negli ultimi 5 anni, come Aversa Normanna, Bellaria, Gavorrano e Rimini, “saranno escluse dalla prima fase di ripescaggio”. Ma non da una eventuale seconda chiamata. Una flebile speranza, quindi, ancora c’è. Inoltre il Sorrento, nonostante la condanna per illecito sportivo nella stagione 2011/12, non verrà esclusa perché le stagioni prese in esame dal ripescaggio riguardano, per fortuna dei costieri, solo quelle dal 2012/13 in poi. Infine, i punti di penalizzazione nell’ultima stagione per Bellaria e Chieti (discorso non valido per il Porto Tolle poiché i due punti sono stati restituiti a stagione in corso) saranno un ostacolo solo in caso di arrivo a pari punti nella classifica finale dei ripescaggi: a passare saranno le compagini senza punti di penalità. In ogni caso, per presentare la domanda, bisognerà disporre di un impianto a norma con la Lega Pro: “non saranno ammesse deroghe sui Criteri Infrastrutturali fissati dalle Licenze Nazionali”. Più chiaro di così… Nel frattempo, ricordandovi che questo lavoro è frutto di un’interpretazione del regolamento da parte di TuttoLegaPro.com e non della Lega o di altri organi e che, quindi, potrebbe contenere errori in buonafede, buon calcolo!

http://www.tuttolegapro.com/esclusiva-ultim-ora/esclusiva-tlp-ripescaggi-proviamo-a-far-chiarezza-come-funzionano-e-come-sara-la-classifica-comunque-vada-ci-sara-un-sorteggio-86293

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