Magazine Cultura

Riportando tutto a casa – Nicola Lagioia

Creato il 15 settembre 2011 da Olineg

Riportando tutto a casa – Nicola Lagioia“Riportando tutto a casa” è il secondo titolo per Einaudi di Nicola Lagioia, gli altri si possono trovare nel catalogo della piccola e agguerrita Minimum Fax. È la storia di un’adolescenza nella Bari degli anni 80, tra capelli cotonati ed eroina, tra entusiasmo imprenditoriale e quartieri popolari, tra seghe alla vergognosa e prestiti a strozzo. Il libro si apre con la travolgente ascesa economica del padre del protagonista, che con furbizia sottile e chilometri macinati passa dalla vendita porta a porta di accappatoi a feste in yacht dove, inspiegabilmente per lui, a un certo punto tutti si spogliano. E poi c’è lui, il protagonista, la sua vita che si intreccia con quella di Giuseppe Rubino e Vincenzo Lombardi, ricchi e incasinati. La voce narrante è la sua, suo il lungo ricordo di quegli anni, ma non è un semplice esercizio di memoria, è una ricerca attiva; il protagonista, a decenni di distanza, cerca e interroga gli attori della sua adolescenza, ed è spesso un’attività dolorosa, alla quale tuttavia nessuno si sottrae completamente. Le tresche del liceo Cesare Baronio, le losche attività dello Sghigno, il declino del bancario Di Liso e tutti quegli episodi che cambieranno le piccole vite di quel piccolo posto, scorrono parallelamente a quei cambiamenti epocali che porteranno a un nuovo assetto mondiale e alla fine della guerra fredda, anzi, non in maniera perfettamente parallela…

Lagioia esplora la crisi, sia essa economica che esistenziale, decretando come questa non è un effetto collaterale del successo, ma ne è il gemello siamese. È strano e interessante leggere oggi questo libro popolato di professionisti e imprenditori trafficoni, anche se non propriamente malavitosi, nella città di Bari (che il compianto Edmondo Berselli definiva la Milano del Sud), elementi patogeni per il protagonista degli ultimi venti anni di politica italiana, e a cui proprio in questi giorni si misura la temperatura, per capire se è banale influenza o morbo incurabile.

Lagioia ha un’abilità nel manovrare le parole davvero invidiabile, la loro scelta è di una precisione chirurgica, meno positivo è il giudizio sulla sintassi, che spesso si abbandona a dei carpiati che generalmente si perdonano solo agli esordienti e all’esuberanza della prima volta (che non è il caso del nostro), ma si tratta in genere di brevi passaggi, il resto della lettura è, dal punto di vista formale, godibile.

P.S. La copertina del libro è di Gipi, fumettista di fama internazionale che da circa una settimana è nelle sale con il suo primo film da regista, “L’ultimo terrestre” (che ha firmato col suo nome completo Gian Alfonso Pacinotti), in concorso a Venezia e accolto calorosamente da pubblico e critica. Il film parte dallo sconcerto degli autori per la velocità e il modo con cui il popolo italiano deglutisce e assimila tutto ciò che lo riguarda rimanendo sempre lo stesso, impassibile e apatico. Da questa premessa la voglia di simulare cosa succederebbe se lo stesso soggetto fosse esposto alla più eclatante e sensazionale delle notizie: l’arrivo degli alieni.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines