Magazine Diario personale

Riprendiamoci la città

Creato il 11 aprile 2010 da Paolob
Un tempo le marce non competitive, o competitive che dir si voglia, erano un modo di riappropriarsi di spazi all'interno di centro urbani, in particolare dei quartieri.
Dietro, spesso, c'erano idee, obbiettivi, iniziative sociali, movimenti.
Dopo, come tutto, è finito.
E ci sono rimaste solo le maratone, le gare competitive riprese dalla Tv, sponsor danarosi e sfilate di veline e politici, che sempre più spesso collidono.
Bene. Fate quello che volete, ma almeno fatele bene, informando.
Oggi, al ritorno dalla montagna, con il frigo vuoto, vengo a sapere che la 'mia' Coop è aperta.
Arrivati ieri sera molto tardi, è come la manna.
Quindi, stamattina, trasumanza familiare alla ricerca di carne, latte, pane e frutta (Partenza ore 10,15).
Strade chiuse intorno alla fiera.
Vigili che bloccano accessi, inutili signorotti con strani gilet gialli che con palette indirizzano. Transenne e birilli che orientano.
Ci si informa e si viene a sapere che c'è la Maratona di Milano. Caspita sia non si sa.
Si arriva al supermercato facendo file e giri perpetui (Arrivo alle 10,40 quando in genere ci vogliono 10minuti10).
Fatta la spesa, si esce (ore 11,00).
Fatti cento metri ci si ferma.
La strada di ritorno è chiusa.
Si cerca un'alternativa. Via verso Pagano. Tutto fermo. Ma fondamentalmente chiuso, senza speranze.
Torno indietro e provo dall'altra parte. Chiusa la via d'uscita.
A un certo punto mi rendo conto di essere all'interno di uno spicchio di città in cui ci si può muovere solo all'interno, e non uscire.
In fila, con gente esasperata, che suona, scende e litiga con i vigili, si rassegna disperata.
Una scena di ordinaria follia padana, tra le perfette organizzazioni formigoniane e le intelligenze mirabolanti morattiane: il tutto condito dalle superiori intuizioni leghiste.
Mio fratello dal centro mi dice che non può uscire di casa, che cominciano manifestazioni di malcontento   anche nei quartieri alti della città.
Agli incroci, in attesa di passare, ci sfilano davanti inutili milanesi che credono di essere ecologisti passeggiando per le vie della città a passo di lumaca la domenica, mentre il lunedì tirano fuori il loro Suv e spaziano nelle anguste vie medievali.
Arrivo a casa circa alle 13,00. Due ore per andare dalla vecchia fiera a San Siro.
Dopo avere praticamente pranzato con quello appena acquistato sull'auto, davanti a vigili grassi, concorrenti grassi e volontari grassi.
Noi siamo dimagriti.

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