Riqualificazione urbana nel segno della qualità: un concetto che in Italia deve ancora conquistare cittadinanza, ma che in ampie parti del continente europeo è già un’attitudine ben definita. I processi di riqualificazione urbana, come oggi vengono intesi, sono infatti diretta derivazione di un percorso inaugurato negli anni Settanta.
Nel panorama internazionale (europeo) sono diversi i soggetti che hanno operato negli anni per una piena diffusione della qualità urbana e per il riscatto delle città. C’è chi ha operato per singole realizzazioni, chi per progetti estemporanei e chi animato da una visione di durata e pianificazione attenta. Esperimenti interessanti per imparare qualcosa in più. Dalla rinascita di Barcellona al caso di Friburgo in Germania, passando per Londra e Linz: un focus del Sole24Ore fornisce una interessante panoramica in materia.
A Barcellona, a partire dalla fine degli anni ’80, si è verificata la più riuscita campagna per il miglioramento del paesaggio urbano in Europa, ovverosia il programma “Barcelona posa’t guapa” (Barcellona si fa bella). Riuscite campagne promozionali, visite dei tecnici direttamente nelle case dei cittadini per proporre gli interventi di manutenzione senza faticosi iter amministrativi, convenzioni con ordini professionali e imprese per il contenimento di costi progettuali e realizzativi. In tal modo, sono stati compiuti oltre 27mila interventi, riqualificando circa un terzo degli 86mila edifici della capitale catalana.
A Friburgo (comune del Baden-Württemberg di oltre 200mila abitanti) a inizio anni Novanta si decise di pedonalizzare il cuore storico della città, applicare una tariffa “flat” per i mezzi pubblici e realizzare piste ciclabili per gli spostamenti privati urbani. Con i medesimi principi nasce anche il quartiere ecologico di Vauban, voluto dagli stessi cittadini, organizzati in “baugruppen” e determinati nel “decidere insieme”, dando precisi mandati ai progettisti e non subendo opere pensate da altri.
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Nelle isole britanniche il concetto di riqualificazione urbana partecipata e intelligente si riflette a pieno titolo nel nome di BedZed, acronimo di Beddington Zero Energy Development che vede protagonista l’omonimo quartiere di Londra in cui si è riusciti nell’impresa di ridurre quasi a zero le emissioni attraverso l’autoproduzione di energia verde e ha sposato un design efficace ed elementare nei restyling in legno riciclato.
Interessante anche il caso di Solar City a Linz (Austria), dove l’amministrazione comunale si è trasformata in un vero e proprio project manager, occupandosi di varie attività, dalla acquisizione pubblica dei suoli al progetto architettonico, fino al cosiddetto “attecchimento sociale” dei residenti attraverso azioni mirate alla creazione di un clima “friendly”.