E’ dannatamente tardi: sono le 8:43, tra diciassette minuti si parte ed io sono appiedato, a Rapallo e non riesco a trovare né Lia né mia madre. Le cerco affannosamente, attraversando anche le macerie di quello che sembra un cinema, che un incendio recente ha trasformato in un mucchio di macerie, ancora fumanti. Non ce la posso fare, ormai stanno per dare il via. Sto pensando ai soldi spesi per l’iscrizione. Me li restuiranno? Oppure li tratterranno, permettendomi però di partecipare gratis alla prossima edizione della Mezza delle Due Perle? Ancora in preda di quel dubbio mi sveglio nella camera d’albergo di Rapallo emergendo da un sogno incredibilmente vivido. E’ la mattina della mia prima Mezza.La notte non è stata tranquillissima, infastidi io, Lia e mia madre fino a tardi dai rumori provenienti da quello che sembrava un disco bar. Generatosi per abiogenesi forse, giacchè c’erano solo negozi nei dintorni del nostro albergo.La sala delle colazioni dell’hotel Cavour è invasa da runners, ed immagino che la stessa scena si stia ripetendo, a quell’ora, in gran parte delle sale colazioni degli hotel di Rapallo e Santa Margherita (e di Portofino, per i più facoltosi).Per me un croissant e del caffè americano, non voglio mangiare troppo. Del resto non sarà quel carburante a darmi forza.Giunti a Santa Margherita i nostri timori sulla difficoltà di parcheggiare sono fugati in un istante perché il parcheggio prescelto, il Riviera, presenta ancora 118 posti vuoti: c’è tutto il tempo di iscriversi. La mattina è grigia, ma non particolarmente fredda. Mentre uno speaker decanta le qualità della gara ed elenca il parterre di campioni che vi prendono parte, mi guardo intorno e respiro aria di mezza. Tra poco ne correrò una. Chi l’avrebbe mai detto, fino a due anni fa? Alla partenza, per una fortunata combinazione, mi ritrovo tra i primi posti. Mancano pochi minuti e il gonfiabile inizia ad afflosciarsi, tra risate collettive. Poi si rinvigorisce, tra incitamenti ironici. La banda di Santa Margherita intona l’inno nazionale e molti podisti lo accompagnano con un coro spontaneo. Dalle risate alla commozione in pochi minuti. Emozioni ad iosa. E devo ancora partire. Alla fine non riesco neppure ad applaudire, tanto sono compresso in mezzo alla calca. Si parte in mezzo a transenne assiepate, ed allo sparo la folla fa sentire la sua presenza. Altro brivido. Mi commuovo, a momenti mi esce una lacrima. Le gambe cominciano a macinare metri. Spero non si ingozzino, oggi.La parola d’ordine è non forzare, lasciare che trovino da sè il loro ritmo. Forte dei preziosi consigli della trainer e dei blogger non accelero, pur avvertendone la tendenza.Il percorso si snoda tra Santa Margherita, sede di partenza e arrivo, e Portofino, lungo la provinciale che le collega. Sono queste cittadine le “DUE PERLE” da cui prende il nome la manifestazione. Si corre con il mare sempre a fianco. Lo scenario è quanto di più spettacolare si possa immaginare. Però, quando si corre, si corre. Se l’andatura non è turistica, si apprezza fino ad un certo punto. La strada è divisa in due da semisfere multicolori e ben presto incrociamo il ritorno dei primi, che stanno tornando da Portofino: Pertile, Andriani, Bourifa, Emma Quaglia.. si formano due file parallele, e il confronto con noi poveri umani è davvero impietoso. Mi meraviglia come possano essere così veloci, e per così tanto tempo. E senza mostrare fatica.Dopo pochi chilometri mi rendo conto di avere nelle gambe un passo medio di 4:30 al chilometro. Sarà questa dunque la velocità di crociera e cercherò di mantenerla almeno fino ai diciassette chilometri,considerati un po’ come la frontiera con l’oblìo.La salita verso Portofino, che tanto mi aveva preoccupato, mi si rivela come una semplice pendenza senza particolari difficoltà. Persino la risalita dalla famosa piazzetta la trovo agevole, pur con uno strappetto finale. Il garmin è inchiodato sulla velocità programmata, con impennate sui 4:40 al chilometro quando la strada sale. Non forzo mai, anche se in certi momenti le gambe lo vorrebbero. Il ritorno in Santa Margherita, davanti alla basilica, tra gli applausi, mi fa sentire un eroe del podismo e l’adrenalina tenderebbe a farmi schizzare in avanti come una lepre ma non lo faccio. Aspetto ancora.Ok, eccomi al diciassettesimo. Corrisponde, più, o meno, dall’ultimo ritorno da Portofino verso il traguardo. Posso contare su una lieve discesa. Con il Borgo che si allontana alle spalle, comincio a dare gas: 4:26; 4:23; 4:24…4:15 e con gli ultimi metri a 3:59 si conclude la mia avventuraPensavo di essere in grado di poter spingere di più. Da qui una riflessione è d’obbligo: con tutta probabilità un’andatura troppo “allegra” all’inizio avrebbe significato perdere quota nel finale.Porto a casa un real time di 1:35:40 che corrisponde anche al mio personal best sulla mezza, perché è l’unica e forse resterà tale.Ora si torna alle garette da dieci chilometri.
Risate e lacrime (6^ Mezza Maratona Internazionale delle Due Perle)
Creato il 07 febbraio 2011 da FathersnakePossono interessarti anche questi articoli :
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