Magazine Pari Opportunità

Rischiamo il default ma si gioca al cerino

Da Mirella
La speculazione non è fatta di squali, ma di persone, fredde e un po' ciniche, che guardano avanti: il mercato è più lungimerante della politica, soprattutto se quest'ultima è miope o strabica. Pensare non ai propri figli, ma ai nipoti: questo dovrebbe essere l'orizzonte temporale di un governo di buon senso. Evitare di chiudersi nel fortino: quando arrivano le locuste, non c'è muro che tenga, tanto vale che apriate le finestre e facciate entrare aria fresca, quella lieve frizzante brezzolina settembrina che forse vi farà uscire dal torpore estivo. L'odore del caffé stimola la concorrenza e la competitività. Il problema non è solo il governo, ma anche un'opposizione inadeguata (tranne i rottamatori e pochi altri): rifondare la classe dirigente, con robuste iniezioni di 40-50-60 enni preparati (rarissimi 70enni, solo quelli geniali, soprattutto nel privato o in istituzioni di provata serietà - Bankitalia e poco altro). Liberalizzare liberalizzare liberalizzare. Privatizzare per evitare futuri Bisi-Papa-Tarantini: basta con i profittatori anti-meritocratici! Mettere online i redditi degli italiani, ma in sicurezza. Archiviare per sempre le pensioni di anzianità: sistema contributivo per tutti. Creare una serie A e una serie B fra lavoratori e pensionati, come è successo per i precari, è immorale. I rischi e le opportunità vanno condivise. Riformare il mercato del lavoro come in Germania. Frau Merkel è miope quando guarda all'Europa, ma in casa sua (grazie all'ex governo di sinistra) ha fatto ordine: pretendere che anche i vicini di casa siano meno cialtroni è solo un suo diritto. Mettere una patrimoniale solo se abbinata a una forte riduzione della mano pubblica e a un deciso taglio degli sprechi: abolire tutte le province, impedire che ci siano (nel pubblico) pensioni da nababbi superiori ai 5 mila euro mensili: i soldi risparmiati devolverli alla lotta al precariato e al Cultural/Digital Divide. Controllare tutti gli assegni d'invalidità soprattutto nella Polizia di stato e nelle forze armate: è lì che avvengono i grandi inganni, le frodi più comuni (falsi ciechi, finti invalidi...). Impedire ai colonnelli di diventare Generali il giorno prima della pensione (analogamente per le promozioni a colonnello): un esercito di soli generali, è - francamente - ridicolo. Impedire agli Ospedali di nominare "Ingegneri capo" dei semplici geometri (e così via): di queste fasulle promozioni è piena la PA, diciamo basta; serve solo a pompare giri di consulenze. Abolire il valore legale del titolo di studio e adottare sistemi meritocratici, dalla scuola elementare in su: non spacciare per meritocratici i politici che facevano la fila per Bisi, quelli sono dei gran nepotisti (se non hanno uno zio, se lo inventano). Abolire la "Legge Levi" per l'e-commerce dei libri: già gli italiani leggono poco, almeno incentiviamo la lettura con sconti adeguati. Un popolo che legge ed è informato, cadrà meno nelle trappole populiste (20 anni di populismo ci hanno portato al 120% del debito/Pil). Adottare un'Agenda Digitale per riscuotere l'e-dividendo: l'Asta Lte sta andando bene, gli italianio hanno fame di nuove tecnologie. Impedire l'evasione fiscale. Tassare le rimesse degli immigrati è immorale.

Trovare 400 miliardi di euro per portare il rapporto debito pubblico/Pil al 90%, adottando serie misure per impedire che risalga oltre il 100%. Un paese che va in default, non è un dramma. Lo dimostra l'Argentina. Il fatto - decisamente grave- è che il nostro default metterebbe a rischio l'euro e l'integrazione europea. Dunque non sarebbe neanche una passeggiata...

Ah: se fondate il fanclub di Johannes Bückler, ah lo sposerei (l'anacoluto è voluto ;)

Ah 2: Per il Premier: "Non siamo un paese di m...". L'odore che sente è solo quanto prodotto dall'ingordigia di una classe dirigente squalificante, decisamente peggiore del vituperato CAF. Noi siamo il Paese che Lei ha contribuito a forgiare: se ne rallegri. Ma, per fortuna, siamo anche il Paese dove il sì suona, dove il panorama e le bellezze artistiche rincuorano. Siamo un popolo che, nonostante sia vissuto al di sopra delle proprie possibilità, sa rimboccarsi le maniche e pensare al futuro. MISTER BERLUSCONI; SE NE VADA!
M.C.

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