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Rischio carcere per il presidente gabonese Jean Ping accusato di torture

Creato il 17 gennaio 2015 da Marianna06

 

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Rischia il carcere con l’accusa di tortura Jean Ping, ex presidente della commissione dell’Unione africana e oggi tra i leader dell’opposizione gabonese.

In caso di condanna non potrebbe presentarsi alle elezioni presidenziali che si profilano per il 2016.

Dopo i fatti di lunedì scorso, quando la residenza dell’uomo politico di origine cinese fu attaccata da un nutrito gruppo di giovani, la magistratura ha deciso di perseguire chi ha preso parte all’attacco, ma anche coloro che avrebbero “torturato questi giovani”, ha spiegato il pubblico ministero titolare dell’inchiesta.

A suo parere Ping rientrerebbe nel secondo gruppo di persone.

“Se dei giovani nostri connazionali si organizzano per farsi giustizia da soli, è un pericolo per la repubblica – ha spiegato alla stampa la procuratrice Sidonie Flore Ouwé – ma lo Stato è in pericolo anche se un uomo politico che ha occupato delle funzioni importanti usa gli stessi mezzi per rispondere a un fatto previsto e punito dalle leggi”.

A parere della pubblica accusa Ping avrebbe “ordinato di catturare i giovani e di portarli nel suo compound”, dove sarebbero stati torturati.

I contorni della vicenda di lunedì restano tuttavia poco chiari: Ping ha sostenuto che in giovani, circa 200, fossero intenzionati ad ucciderlo, su mandato di un ministro del governo del presidente Ali Bongo Ondimba.

Le autorità hanno negato ogni accusa, anche se alcuni dei giovani avrebbero ammesso di aver ricevuto del denaro per partecipare all’assalto.

 

        a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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