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Rischio di malattia vascolare nei pazienti con sclerosi multipla

Creato il 16 settembre 2012 da Yellowflate @yellowflate

Rischio di malattia vascolare nei pazienti con sclerosi multiplaE’ stato pubblicato sul sito della rivista medica “Neurological Research” una recensione danese intitolata “Rischio di malattia vascolare nei pazienti con sclerosi multipla: una recensione“.

Secondo alcuni ricercatori dell’Università di Aarhus la disfunzione vascolare e i fattori comuni di rischio possono portare ad un aumento del rischio di malattia vascolare arteriosa e venosa in pazienti con sclerosi multipla (SM). Lo scopo della loro recensione era quello di descrivere gli studi che hanno esaminato il rischio di malattie vascolari in pazienti con SM.
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Una ricerca nella banca dati PubMed accompagnata da una recensione delle liste di riferimento e dei sommari ha rivelato otto studi pertinenti che descrivono la presenza o il rischio di una o più malattie vascolari.

Uno studio di coorte e tre studi trasversali hanno descritto l’insorgenza dell’ictus in 898 su 13.963 pazienti affetti da SM. La SM è stata associata ad un aumentato rischio di malattie cerebrovascolari ed ictus rispetto alla popolazione generale e di altri pazienti ricoverati, in particolare nei primi anni dopo la diagnosi di SM e nei pazienti giovani e di mezza età con SM. Al contrario, i dati sono in conflitto per quanto riguarda l’associazione tra la SM e le malattie coronariche compreso l’infarto miocardico. Gli studi trasversali hanno trovato una minore prevalenza delle malattie coronariche nei pazienti con SM, mentre solo lo studio di coorte trovato solo un aumento del rischio entro il primo anno dopo la diagnosi di SM. La SM è stata però associata ad un aumentato rischio di tromboembolismo venoso, tra cui la tromboembolia venosa profonda e l’embolia polmonare, in particolare nei primi anni dopo la diagnosi di SM.
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In conclusione, secondo gli autori, la sclerosi multipla è associata ad un rischio aumentato di malattie vascolari nei primi anni dopo la prima diagnosi di SM rispetto alla popolazione generale. Il rischio in seguito diminuisce, ma rimane elevato per l’ictus e la tromboembolia venosa. Fattori comuni di rischio, legati alla patogenesi, e di polarizzazione possono contribuire all’associazione.

Fonte: http://www.ingentaconnect.com/content/maney/nres/2012/00000034/00000008/art00003


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