Ieri sera andava in scena il Don Giovanni, al Franco Parenti. Pubblico eterogeneo, con stuoli di fanciulle in deliquio per il bel Filippo e stuoli di fanciulli ugualmente bramosi.
Lui è bravo, indubitabilmente bravo. Con quel po' di culto della personalità (la sua) che gli consente di passare indenne anche attraverso passaggi paradossali.

Un po' televisivo, un po' lirico, irrimediabilmente comico, a tratti tragico, lo spettacolo attraversa tutte le sfaccettature della personalità di Don Giovanni, scardinando ogni convenzione letteraria, lirica e teatrale.
E in scena non finiscono solo gli attori. Il trionfo spetta ai costumisti, così spesso nell'ombra, e qui protagonisti di uno spettacolo che non ha bisogno di altre scenografie, tanto parlano di sé (e di lui) i costumi.

Intanto, per questo fine settimana, io sono qui. E purtroppo è per lavoro.