L'esigenza di rimettervi mano è nata da un vago senso di scontentezza; c'era qualcosa che non mi piaceva, anche se non riuscivo a definire bene cosa. Ho tentato quindi un paio di volte di modificare la storia qua e là, ma il risultato continuava a non convincermi. Ho dovuto mettere bene a fuoco cosa non andasse prima di gettarmi in quella che è diventata una riscrittura più radicale, ma direi che sono finalmente sulla strada giusta. E anche se questo lavoro non è ancora finito, sento di poterne trarre le somme.
Quali sono i punti deboli?
Un semplice impulso può spingerci a riconsiderare completamente quello che abbiamo scritto, ma come dicevo sopra ciò non basta. E' importante capire che cosa non va.
C'è da dire a questo proposito che se abbiamo appena finito di scrivere un romanzo, non saremo in grado di giudicarlo. Siamo troppo coinvolti, troppo presi. Ci vorrà del tempo per prendere le distanze e riuscire a valutarlo in modo obiettivo. Nel mio caso sono passati anni e nel frattempo ho scritto altre storie.
Rileggerlo ed esaminarlo in modo del tutto distaccato, quindi, è il primo passo.
Dopo che avremo inquadrato i punti deboli, dovremo farci coraggio e mettervi mano. Questo può essere frustrante, perché ci dà la sensazione di aver perso tempo, ma in realtà poi si scopre che anche quella prima stesura che non funzionava è stata utile.
Ma quali potrebbero essere i punti deboli in un romanzo, tanto da meritare una riscrittura?
L'idea non è all'altezza dello sviluppo
Dopo aver messo la parola "fine" su una storia, potremmo renderci conto che il risultato non è conforme all'idea iniziale o è inferiore rispetto a quanto ci eravamo proposti. Questo significa che l'idea è ancora valida come punto di partenza, ma lo sviluppo va rivisto.
Può anche darsi che ci rendiamo conto che "qualcosa non va" molto prima di arrivare al finale, e in questo caso dobbiamo valutare se riprendere il mano il progetto da zero o investire altro tempo dietro un lavoro che non ci convince.
Se l'idea che ci ha spinti a cominciare a scrivere è ancora un buon motore, sarà utile focalizzarla il più possibile perché è da lì che dovremo ripartire. Forse in passato non ci siamo presi abbastanza tempo per "la gestazione della storia" e ci siamo tuffati subito nella scrittura, ma è arrivato il momento di rifletterci un po' su.
Per quanto mi riguarda, ho scoperto che l'idea da cui è partito il mio vecchio romanzo era ancora viva, ma che volevo dare un nuovo senso alla storia.
I protagonisti sono insignificanti o poco approfonditi
I personaggi – e in modo particolare i protagonisti della storia – sono fondamentali per la riuscita di un romanzo. Se vi rendete conto che i vostri personaggi non sono in grado di suscitare un'identificazione da parte dei lettori, occorre ripartire proprio da qui. Se il problema è nei personaggi, e sopratutto in quelli principali, sarà utile ripensare a questo: di chi è la storia? chi la vive?
Siamo riusciti a creare dei personaggi realistici, a tutto tondo, originali, non stereotipati? Hanno un arco di trasformazione? Se la risposta è no, è venuto il momento di scavate più a fondo nelle loro emozioni, nei loro sogni, nelle loro paure. Forse dovete conoscerli meglio.
Quando ho deciso di riscrivere il romanzo di cui vi ho parlato, mi sono accorta che avevo infilato nella storia troppi personaggi e molti di loro erano inutili, non servivano alla trama, non aggiungevano niente alla storia. Un importante taglio è dunque partito da lì. E' stato necessario individuare "chi" erano i veri protagonisti e "chi" i personaggi secondari che meritavano attenzione.
Il punto di vista è sbagliato
Le storie cambiano completamente a seconda del punto di vista. A volte basta modificare quest'ultimo per trovare un approccio nuovo e più efficace.
Nel mio caso è stato proprio così: ho individuato un nuovo protagonista e ho raccontato di nuovo la storia dai suoi occhi. C'è anche da dire che quest'operazione non è facile come sembra, perché ha comportato una revisione radicale di tutto, in pratica è proprio come aver scritto un nuovo romanzo, ma di certo ne è valsa la pena.
La trama è debole
Io penso alla storia come a una casa in costruzione: si posono fare aggiunte e cambiamenti man mano che si procede, ma la struttura resterà quella che abbiamo impostato all’inizio. Quindi, se nella prima stesura abbiamo proceduto a tentativi e ciò che ne è venuto fuori è un gran guazzabuglio, è il caso di ristrutturare da zero la trama, buttarla giù e ricominciare daccapo.
Una cosa che ho capito a questo proposito è che c'è una grande differenza tra intreccio e trama. Nella precedente stesura del mio romanzo l'intreccio era complicato ma la trama era insignificante. E' importante concentrarci in questo caso sui punti chiave della trama per verificare che ne esista una! A questo proposito ho scritto questo post: 15 linee guida per creare una storia.
La trama però non deve essere necessariamente il punto forte del vostro romanzo. Se avete dato ad altri aspetti della storia il compito di sostenerla, va bene così. Ci sono libri in cui non succede molto, ma c'è comunque una storia.
A cosa è servito quello che abbiamo eliminato?
Nel romanzo che ho riscritto ho salvato molte scene, l'impianto generale, molti personaggi, tutti i luoghi, la maggior parte delle descrizioni. Eliminare il resto è stato difficile, perché siamo sempre in qualche modo legati a ciò che abbiamo scritto. Ma a un esame obiettivo erano tutti elementi che non andavano bene. Sono però convinta che il lavoro fatto in passato sia stato comunque utile, come esercizio di scrittura e come mezzo per conoscere i fatti e i personaggi.
E a voi è mai successo di riscrivere completamente un romanzo? Come vi siete regolati con questo lavoro?
Anima di carta