Un altro argomento è la portata e l’ampiezza del gioco – abbiamo spesso detto che la nostre mappa sarà più grande del predecessore, ma abbiamo davvero cercato di fare qualcosa di più grande e abbiamo detto che sarà tre volte più grande. Non solo più grande, ma anche più densa. Abbiamo lavorato molto di più sui sistemi di gioco, non solo per rendere questa mappa più grande, ma per renderla ancora più coinvolgente e interattiva. Ogni singolo sistema, ogni aspetto del gioco, lo abbiamo costruito per quest’ultimo motivo. Quindi, sì, posso dire che è sicuramente il gioco più ambizioso che abbiamo mai realizzato.
Anche il Creative Director Nolah Hughes è intervenuto dichiarando che Rise of the Tomb Raider è principalmente uno stand-alone, ma offrirà approfondimenti per i fan che hanno giocato ai capitoli precedenti:
Abbiamo sempre deciso di realizzare una storia a sé in modo tale che se non avete giocato il titolo precedente, potete godervelo senza problemi. Ma puntiamo anche a soddisfare i fan che hanno seguito le avventure di Lara dalla prima all’ultima. Così ci sforziamo di creare una storia in cui chi ha giocato ai predecessori possa ottenere qualcosa di più. Quindi la risposta [alla domanda "Rise of the Tomb Raider è direttamente collegato agli avvenimenti di Yamatai?"] è un po’ sì e un po’ no: è assolutamente una storia a sé stante, ma incoraggio tutti a giocare la serie e vivere le origini di Lara e la sua ascesa per diventare Tomb Raider come una storia olistica.
Rise of the Tomb Raider uscirà su Xbox One e Xbox 360 a fine anno.