L'Asylum. La gloriosa e menefreghista Asylum è un qualcosa che non si può proprio spiegare a parole. In realtà si potrebbe benissimo, ma non lo farò per lasciare come un velo mistico.
L'Asylum per me è come un'isola felice, un luogo misterioso dove chiunque abbia un'idea stupida è libero di metterla in pratica. Mi immagino che approdando su codesta piccola isoletta il nuovo arrivato, accolto da donzelle in bikini e cocktail dai colori fluo, nel mentre ci accinge ad esporre la sua stupida idea di mega-mostri frutto di assurdi esperimenti che se le danno di santa ragione oppure di nazi-zombi massacrati da un personaggio storico qualsiasi (non importa chi, la cosa importante è il nome famoso) venga avvicinato da un produttore che gli indica direttamente la strada per il set, già allestito e pronto per girare la prima scena. Così, mentre si avviano verso il set, l'unica raccomandazione che suddetto produttore fa al giovine con la stupida idea è: "Mi raccomando, giovine con la stupida idea, questa è l'Asylum e dobbiamo mantenere un certo standard. Perciò vedi di fare tutto a cazzo di cane!". Il giovine, a questo punto, mostrando i suoi 22 denti (la storia affascinante di come ha perso gli altri 10 ve la racconto un'altra volta) e con un leggero cenno del capo comunica al produttore di essere il giovine giusto per il lavoro. Lui di cosa sia un raccordo non ne ha la più pallida idea.
Non è un bel posto l'Asylum? Non è forse il posto più bello del mondo? L'ultimo baluardo di anarchia totale al servizio del puro divertimento. Un'isola dove possono convivere placidamente mostri, vampiri, disastri planetari, alieni, zombie e attori dal passato semi-glorioso che hanno trovato su quest'isola felice una nuova famiglia e una nuova casa.
Scusate questo lungo preambolo ma è stato il cuore a dettarlo e non ho potuto resistere.
Che si potrà mai dire di cotanto pezzo di Cinema?
Rise of the Zombies lo definirei, per certi aspetti, quasi un film naif. Un film semplice e innocente ma comunque sincero. È come un bambino scemo, gli vuoi bene a prescindere, i suoi modi ti fanno sorridere e non per cattiveria ma solo perché ingenui. Non come quegli altri che hanno del potenziale ma non si applicano. Rise of the Zombies non ha alcun potenziale, lo si accetta per quello che è. Perciò non fa niente se si vede benissimo che quelli che vengono investiti sono manichini, se vengono messe parole mediche a casaccio oppure se gli zombie talvolta corrono e talvolta deambulano. Non fa niente se gli effetti speciali in CGI sembrano fatti col Clementoni o se qualsiasi sviluppo narrativo si auto-conclude senza alcuna motivazione. Chi se ne frega in fondo di coerenza, estetica o di qualsiasi altra stronzata imposta da saccenti professoroni? Cari miei saccenti professoroni, in Rise of the Zombies il colpo di pistola sparato da Danny Trejo invece di seguire una traiettoria dritta e quindi finire sulla gamba da questi puntata va magicamente a inserirsi tra gli occhi del malcapitato zombie, e allora? Che c'è, non si può? Avete qualcosa da ridire?
Rise of the Zombies è fatto così e per quanto possa essere brutto e scemo vi assicuro che non mancherà di stupirvi.
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