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Risolto il caso dell’Unicorno in Slovenia

Creato il 19 novembre 2014 da Deboramorano @DeboraMorano

Per quanto somigliante, il capriolo ucciso lo scorso agosto a Celje, in Slovenia, da un cacciatore, non era un unicorno ma un esemplare unico nel suo genere.

L’animale soffriva di una rara deformità del palco, probabilmente causata da un ferita procurata durante i primi stadi di sviluppo del palco stesso.

Questo tipo di incidenti sono frequenti nei cervidi e spesso portano ad anomalie nelle appendici ramificate che sfoggiano sulla testa.

Il capriolo appartiene alla specie Capreolus capreolus, che prevede lo sviluppo del palco solo negli esemplari maschi. Il palco è formato da due strutture ossee bilaterali e generalmente simmetriche che partono da due pedicelli, ovvero estensioni del cranio.

Nel nostro Unicorno, atipico anche nella anomalia, possiamo trovare entrambi i pedicelli, cresciuti assieme, fino alla formazione di uno solo più grande.

Anche se quello scoperto in Slovenia non è un animale fiabesco, i palchi dei cervidi hanno effettivamente qualcosa di straordinario: rappresentano il caso di formazione ossea più veloce di qualunque altro mammifero.

I palchi in genere crescono e cadono secondo un ciclo annuale, ma non sono corna, come quelle ad esempio dei bovidi o il corno del rinoceronte, costituito da cheratina.

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Approfondimento: Il ciclo vitale del palco

In molte specie di cervidi, l’allungarsi delle giornate innesca il rilascio di testosterone nei maschi, che a sua volta mette in moto la crescita del palco. Dalla primavera all’autunno, il palco è composto da un tessuto morbido, perlopiù fatto di vasi sanguigni e nervi, il tutto ricoperto da uno strato di peluria detto velluto.

In questa fase, il palco è estremamente sensibile e si ferisce facilmente, ed è questo che può essere capitato al capriolo sloveno.

Se prendono un calcio da un loro simile o vengono urtati da una macchina, il palco può crescere in maniera anomala per tutto il resto dell’anno.

In autunno, con l’accorciarsi delle giornate e il conseguente calo nella produzione di testosterone, il palco si mineralizza e diventa osseo. In inverno, quando il ciclo è completato, il corpo inizia a riassorbire i nutrienti alla base del palco, che si indebolisce e cade senza che questo faccia del male all’animale.

Questo per quanto riguarda la maggior parte dei cervidi. Il palco del capriolo invece cresce in inverno e cade in autunno.

(fonte: http://www.nationalgeographic.it)


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