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Risolto il problema del sudore alle ascelle. Mitt Romney adora i succhi di frutta alla pera e Napolitano, finalmente, è tornato da Timbuctù. Buon Ferragosto, popolo.

Creato il 15 agosto 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Risolto il problema del sudore alle ascelle. Mitt Romney adora i succhi di frutta alla pera e Napolitano, finalmente, è tornato da Timbuctù. Buon Ferragosto, popolo.

Sudatori ascellari di tutto il mondo unitevi, non avete da perdere che le vostre ghiandole. Si realizza, insomma, il sogno di tutti quegli uomini e quelle donne abituati a vedersi formare improvvisamente sotto le ascelle, quelle antiestetiche macchie rotonde che spesso emanano anche un odore che, definire nauseabondo, significa fare un torto al Pino Silvestre Vidal. Un’azienda californiana, un posto dove le macchie causate dalla iperidrosi si vedono tutto l’anno, ha infatti messo a punto una specie di apparecchio a microonde che cancella in un amen, e in anestesia locale, nientepopodimeno che le ghiandole ascellari. Qualcuno potrebbe dire “Ohibò e io senza le mie ghiandole come faccio?”. Niente paura, l’effetto dura solo dodici mesi. Il costo, per non impregnare più di sudore magliette e camicie, è di 3mila dollari, praticamente un regalo di quei filantropi dei californici che una ne pensano e cento ne fanno. Il Midwest è in crisi nera? La “Jack Daniels” non riesce più a trovare la torba con la quale profumare il suo elisir? Marchionne vuole licenziare 10 operai della Chrysler di Detroit che, anche se non hanno combinato una mazza, devono comunque rappresentare per tutti un esempio di quello che significa essere un manager con le palle? Niente di tutto questo, il cruccio made in USA del Terzo Millennio, è il sudore sotto le ascelle. Eppure gli americani hanno altri problemi, come quello del gaffeur Romney che ieri ne ha combinata un’altra delle sue. Il caro Mitt, in viaggio a Miami per la campagna elettorale presidenziale, ha pensato che un salto presso la comunità degli anticastristi espatriati cubani, fosse quanto di meglio fare per tentare di recuperare quel 7 per cento che lo separa da Barack Obama. Fin qui nulla di strano se non che, colto come sempre dalla sua incontenibile, proverbiale voglia di combinarne una più del diavolo, ha scelto il locale più alla moda di Miami, El Palacio de los Jugos, di proprietà del señor Reinaldo Bermudez detto il “Guajiro”, conosciuto dalle patrie galere come spacciatore di droga. Mitt Romney (che iddio lo preservi ma lo tenga lontano dalla Casa Bianca), non si è minimamente chiesto il perché del successo dei succhi di frutta del “Guajiro”. A lui, la pera, piace moltissimo. A prescindere. Dopo il semaforo verde allo spending review, è sceso in campo il presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano ha detto: “Che i prossimi tagli siano equi e socialmente sostenibili”. Ci sorge spontanea una domanda: “Ma signor Presidente, con tutto il rispetto, negli ultimi dodici mesi lei dov’è stato, in visita protocollar-diplomatica a Timbuctù?”.



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