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Risorgono i Giganti di Mont’e Prama in Sardegna

Creato il 25 marzo 2014 da Justnewsitpietro

Risorgono i Giganti di Mont’e Prama in Sardegna
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Qualche giorno fa è stata presentata la mostra sui Giganti di Mont’e Prama in contemporanea presso Cagliari e Cabras (OR), luogo d’origine dell’importante ritrovamento. I giganti sono statue misteriose e affascinanti, ritrovate ben 40 anni fa, restaurate  ed esposte finalmente nei Museo Archeologico del capoluogo sardo e nel Civico Museo Cabrarese.

Risorgono i Giganti di Mont’e Prama in Sardegna
Trattasi di 38 grandi sculture lavorate in arenaria che sono state scoperte nell’estate del 1974, mentre un contadino arava la terra della curia oristanese a Mont’e Prama (Collina delle palme, in sardo). Sono alte più di 2 metri, assieme a 13 modelli di nuraghe, tutti scolpiti fra il IX e VIII sec. a.C (circa 3000 anni fa) durante la Civiltà Nuragica.

Sepolcreto o posizionate a difesa del territorio per scoraggiare invasioni? Ancora oggi gli archeologi non conoscono il reale motivo della loro creazione.

Il restauro, durato dal 2007 al 2011 ed eseguito dai tecnici della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Sassari e Nuoro all’interno del Centro di Conservazione e Restauro di Sassari, è stato lungo e certosino: sono stati ricomposti ben 5178 frammenti, il più piccolo dei quali aveva un peso di soli 0,2 grammi, mentre il più grande 222 chilogrammi; sono emerse in totale 15 teste, 27 busti, 176 frammenti di braccia, 143 di gambe e 784 di scudi. Da un vero e proprio puzzle (sulla guida del Centro di Conservazione Archeologica di Roma), sono così rinate le sculture per essere ammirate da esperti e turisti.

In particolare sono stati individuati 5 arcieri, 4 guerrieri, 16 pugilatori, 13 modelli di nuraghe e montati su supporti verticali. Le spese dell’intera opera ammontano a 1 milione e 600 mila euro.

Risorgono i Giganti di Mont’e Prama in Sardegna

Il sindaco di Cabras, Cristiano Carrus, presente all’inaugurazione ha scritto che “finalmente sono rientrate a casa. E’ questa la prima frase che mi sento di dire e lo dico dal profondo del cuore con grande emozione. La nostra gente è stata sempre particolarmente sensibile alla questione, in quanto sente queste meravigliose statue come parte del proprio patrimonio culturale. Le Statue sono una delle scoperte più importanti dell’ultimo secolo dell’archeologia sarda”.

“Non è assolutamente trascurabile – ha aggiunto Carrus –  la riapertura degli scavi nella zona di Mont’e Prama grazie ad un finanziamento del Ministero dei Beni Culturali, un altro tassello fondamentale per il nostro territorio che permetterà di fare nuove scoperte che arricchiranno il nostro patrimonio culturale”.

Le Università di Cagliari e Sassari hanno eseguito ulteriori analisi al georadar che hanno restituito interessanti risultati che, secondo i geologi, potrebbero portare a nuovi rinvenimenti nella stessa area funeraria di Mont’e Prama.

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