Che poi dovrebbe essere chiamato il risottino "dell'altra sera", ah ah ah
Gli è che arrivo a casa con la voglia di cucinare e di scaricarmi, no, con la voglia di scaricarmi e cucinare......
pertanto: incominci a frati il tuo soffrittino con la cipolla, ma ci aggiungi anche il sedano e la carota. in realtà non li devi aggiungere, anzi, li devi mettere prima, perché ci impiegano un po' di più della cipolla a soffriggere.
Ti sei comperato in un accesso di buonumore qualche bel pomodoro, stramaturo, che taglierai a pezzettini e, volendo, sbucciato.
A questo punto è tutto pronto per buttare il riso. Noi siamo in tre ma mi avvicino sempre di più ai quattro etti ;-)
Quando è tostato il vino bianco a temperatura ambiente, ci mancherebbe. Incominci quindi a cuocere con il brodo (ma è ovvio, in cucina c'è sempre una pentola piena di buon brodo!!) e insieme ad esso butti i pomodori. Ma in quei sedici minuti non devi oziare: ti devi cuocere al vapore gli asparagi. Se hai l'asparagiera la usi
altrimenti ti puoi aggiustare con la lattiera e lo spago. E' importante che i turioni non si bagnino.
Quando il tuo risotto al pomodoro fresco è pronto butti gli asparagi.
Io ho mantecato con una noce di burro e una certa ricotta pecorina salata sarda che ho trovato nei miei giri.
Bon appetit!!!
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