In questi giorni, in quel di Viale Mazzini in Rai, sono stati giorni di fuoco e non per il caldo della stagione estiva che stenta ad arrivare, ma per ben altre faccende più o meno note.
Tanto parlare si è fatto della presidenza di commissione di vigilanza, che, a fatica, il Movimento 5 Stelle è riuscita ad ottenere assegnandola a Roberto Fico e degli attacchi di Grillo ai vari Formigli, Annuziata, Vianello e Floris, quest’ultimo, proprio oggi, intervistato da “La Cosa” (il canale web del “MoVimento”) ha praticamente ammesso di guadagnare 500 mila euro all’anno.
Giugno, ormai si sa, è il mese nel quale si decidono le sorti dei vari programmi della stagione televisiva: i morti, i feriti e i sopravvissuti della tv di Stato ma anche i “miracolati” che sono davvero tanti.
Se poco più di un mese fa, dalle pagine di Repubblica, apprendevamo la chiusura del programma di Giovanni Minoli “La Storia Siamo Noi” che si è portato appresso uno strascico di polemiche con un botta e risposta –a mezzo stampa- tra il dg Gubitosi e lo stesso Minoli (il primo affermava che il programma sarebbe continuato senza il conduttore, il secondo gli dava del bugiardo dicendo che non era previsto in palinsesto), in sordina invece è passata la chiusura di un altro dei programmi di cultura e approfondimento molto apprezzati da pubblico e critica: “Blu Notte – Misteri Italiani” (ultimamente conosciuto anche come “Lucarelli Racconta“).
A darne notizia è direttamente Carlo Lucarelli sulla sua pagina Facebook: “Per tutti quelli che mi chiedono se ci rivedranno in tv (e li ringrazio perché sono tanti): per adesso no. La RAI non aveva risorse sufficienti per fare Blu Notte-LucarelliRacconta come avremmo voluto, per cui vedremo il prossimo anno. Peccato perché avevamo elaborato una bella idea per rinnovare il programma e renderlo ancora più agile e narrativo. Vedremo. Intanto andranno in onda un po’ di repliche, per chi se le è perse e per chi se le vuole rivedere.”
La sospensione –per adesso momentanea- del programma dello scrittore, rientrerebbe quindi in quel piano di “spending-rewiew” che Luigi Gubitosi sta attuando da quando è in carica a Direttore Generale della Rai. Certo, ammirevole risparmiare i soldi, da parte del “nostro” servizio pubblico, ma solo se questa politica fosse attuata anche ai compensi esagerati di giornalisti, conduttori, starlette e programmi di intrattenimento di dubbio gusto.
Insomma, tra fornelli, tribunali, talent, preti, suore, medici, pacchi e tv del dolore, ci sarebbe davvero l’imbarazzo della scelta dove poter andare a “tagliare”. E poi, diciamoci la verità: “La Storia Siamo Noi” e “Blu Notte”, sono prodotti con risorse interne Rai e il loro costo è di gran lunga inferiore rispetto ad altri show, senza trascurare che, secondo il Testo Unico della Radiotelevisione e il Contratto di servizio, la Rai in quanto servizio pubblico deve garantire “un certo numero di ore di trasmissioni radio e tv dedicate all’educazione, all’informazione e alla promozione culturale”.
(precedentemente pubblicato su nottecriminale.it )