Questo post merita la discussione che qui ripropongo.
Risparmio ed oculatezza, descrivono al meglio l’unica attuale risposta potenzialmente possibile, cioè la più valida e determinante tra tante chiacchere.
Ho già avuto modo di scrivere che di fronte all’Energia bisogna levarsi tanto di cappello ma per esserne coscenti, bisogna essere sufficientemente preparati quindi colti.
La società cosiddetta sviluppata comporta invece nella massa di cui anch’io faccio parte, la tendenza a faticare meno, godere tanto e a svilire i valori di cui la conoscenza fa parte.
Corpo e successo lasciano ormai poco desiderio, ambizione dunque spazio all’investire in sè stessi per migliorare le proprie capacità in termini di razionalità, comprensione, cioè cultura ed intelligenza.
Premesso questo, pur sperando in un ravvedimento nel senso che l’oggetto auspica, non lo credo possibile e men che meno su base pacifica sfruttando gli ipotizzati strumenti teorici e pratici che nel citato post si dichiarano disponibili.
I perchè?
1. Gestione: nonostante da molte parti arrivi il segnale che il PIL non è l’indicatore di riferimento migliore non esiste cenno a cambiarlo. Non c’è nemmeno l’intelligenza di capire che continuare a programmare un’economia sullo sviluppo è già da tempo sbagliato poichè ulteriori incrementi, spero nell’errore, non ci saranno almeno per i paesi che già lo detengono. Occupazione e lavoro dunque sperando che...è pura idiozia e l’uomo così è destinato a perdere la sua principale fonte di dignità! Da tempo vado dicendo che un’accorta politica dovrebbe programmare sulla decrescita al motto di "recessione è bello". Invece il budget dell’anno a venire fino all’ultimo intervento, si faceva incrementando il precedente, disponibili anche allo sperpero in volata, affinchè questo fosse totalmente rispettato a livello di costi.
2. Credi: essere progressisti, essere bravi, buoni e magari di chiesa, impone estendere il benessere a tutti, vivere più a lungo ed in salute come fede o assioma in relazione al quale c’è solo da vergognarsi riflettendo, affermare il contrario, che così non possa essere riconoscendo la verità che per chi sta meglio molti altri stanno peggio e che le risorse per il meglio per tutti non ci sono. Difendere l’incremento demografico e la vita ad oltranza, encomiabili in promessa,realmente non possono che avvicinare la fine.
3. Forza e diritti: chi ha più forza può far valere il proprio diritto nei confronti di chi ne ha meno. Chi mai potrà dunque impedire dall’alto del proprio star bene che altri li imitino e che, in mancanza di spazio tendano a scalzarne la posizione? Come possono esistere dubbi sulla realtà che vede crollare grandi paesi di fronte anche a minimi aumenti di benessere di paesi ex in via di sviluppo? Come non vedere, come paradossale esempio, che viaggiare credendosi verdi può togliere ancor più il pane di bocca, anche quel poco necessario alla vita?
Parlare della realtà oggi rattrista forse molto più di ieri.
Mi auguro vogliate apprezzare queste volutamente semplici considerazioni come proposte di riflessione utili a stimolare la discussione ed il confronto necessari a promuovere la coscienza individuale; l’unica che ha a mio avviso la possibilità di cambiare tendenze e comportamenti da morte sicura.
Comunque sia, se non ci si riuscirà benevolmente, lo stesso risultato sarà raggiunto come è sempre stato forzatamente con sofferenze maggiori perchè tutto tende comunque all’equilibrio.
Meglio sarebbe, volendo il buon Dio, farci immediatamente trovare nuova Energia a basso costo o nuovo buon senno comune in tutta la terra poichè certamente il ritrovarlo a gruppi non giova.
Ricerchiamo dunque, riscopriamo la bellezza del far fatica per costruire, per conoscere, per vivere nei valori di cui l’intelligenza razionale è forse il più importante.
Ricomportiamoci un pò più da sottosviluppati, forti dei credi, di fiducia, cioè delle motivazioni e quindi dell’Energia umana che avevano.
Su queste basi domandiamoci cosa sia e da dove venga l’Energia e quanto sia importante, capendo anzitutto che l’Energia si risparmia perchè è fonte di vita.
L’equazione che vede la disponibilità di risorsa energetica correlata al benessere non è fantasia: la storia lo dimostra, basti valutare come si stava e si sta nelle diverse fasi caratterizzate dal progressivo passaggio dall’utilizzare legno, carbone, petrolio e gas, cioè da fonti energetiche tipicizzate da bassi ad alti indici del rapporto quantità di Energia/quantità di Massa e fruibilità tecnologica.
E, anche se risparmiarla vuol dire combattere contro noi stessi, contro l’attuale nostra natura di uomo dell’era sviluppata che spesso ci porta ad agire dissennatamente (opposto di oculatamente) solo per apparire, facciamolo.
Buona giornata
Sergio Capraro