Cara Virginia, ecco un piccolo pensiero che era sparso e ora cerco di condurre in porto: se convertissimo l’energia sporca e inquinante del lamento in energia pulita e rinnovabile? Cioè se ci sforzassimo di smettere di concentrarci su tutto quello che non è come ce lo aspettavamo e pensassimo invece a quello che abbiamo oggi?
Un ficus molto simile a quello che oggi aveva una foglia nuova piena e una in gestazione
Oggi proprio, questa luce brillante e lucida di fine luglio, la natura nel suo massimo rigoglio anche nei parchettini di città. Una nuova foglia che è cresciuta al ficus, e una nuova per ora arrotolata su stessa, verde tenero, pronta per sfogliarsi: tutto con solo acqua e luce. Avere un blog su cui scrivere i propri pensieri ed essere capaci di farlo (più o meno bene, agli ardui la postera sentenza, tanto per citarti). Avere una Virginia con cui scambiarsi i pensieri. Essere vivi, più basicamente.
Oggi il cielo è così, intenso e limpido
Ma sai da dove mi arrivano questi pensieri? Da un pranzo che ho fatto ieri con una mia amica, in cui raccontandosi piccoli episodi di lavoro abbiamo notato come fossero costellati di lamenti, e soprattutto di lamentosi sempre e comunque. E lei mi ha detto: “Sai, avevo deciso di non lamentarmi per due mesi, e mi sono accorta di quanta energia si risparmia…”
Prendiamo questi due mesi della cara Rosanna come un assaggio e un buon proponimento. Risparmiamo e riconvertiamo!
Cara A, mi piace il tema del risparmio: mi sembra un ritorno alla civiltà del non spreco, dell’attenzione alle cose e alle persone.
V.