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RISPOSTA A TONO (non chiedetemi quale, sono una frana, in musica)

Creato il 28 giugno 2011 da Lanoisette

Si vede che ogni tanto i miei post attirano l'attenzione di qualche collega con l'ansia di insegnarmi a vivere e a lavorare (chi di voi non ricorda la querelle geografico-metodologica di qualche tempo fa?). Così è accaduto per il mio post sulle classi musicali, a cui una collega, appunto, di strumento, ha lasciato un lungo e interessante commento (lo trovate integralmente qui) a cui mi pregio di rispondere puntualmente (avendo naturalmente avvertito l'interessata), lasciando i miei lettori liberi di giudicare.

[...] non ti conosco e non conosco i tuoi colleghi di strumento, ma non mi piace ciò che dici, soprattutto perché sa tanto del tipo di 'informazione' che va di moda oggi: falsa! Se la tua scuola ha regole tutte sue non posso dirlo, certo [...]
E io invece parlavo appunto di qualcosa che conosco per esperienza diretta. Penso che qualcosa valga, no?

[...] ma io ho insegnato in molte scuole e in nessuna ho constatato una situazione simile [...]
Ottimo, sono contenta per te. Evidentemente, nella mia scuola gli insegnanti di strumento godono di privilegi singolari, ma se hai letto con attenzione i commenti, ti sarai resa conto che altri colleghi vivono situazioni diverse e a loro ho richiesto privatamente maggiori informazioni.

[...] Le prove attitudinali servono a scegliere allievi musicalmente dotati e non provenienti da un fatidico 'mondo migliore', tanto che moltissime scuole, tra le poche che hanno lo strumento, sono scuole a rischio [...]
Di nuovo: io riporto una situazione specifica. Lavorando in commissione formazione classi, dati alla mano, ci siamo accorti che i ragazzi di livello più alto finiscono tutti nella classe musicale. Sicuramente molte scuole a rischio hanno la sperimentazione musicale, altre ce l'hanno senza essere a rischio, ma in un panorama scolastico sempre più povero di offerta formativa per i tagli gelminiani, probabilmente le cose cambiano: se una volta le famiglie potevano scegliere tra tempo prolungato, bilinguismo, strumento, ecc... ora non possono più farlo ed è piuttosto logico che il corso musicale possa risultare piuttosto appetibile.

[...] Io il prossimo anno ho ben 9 allievi di prima, 7 di seconda e 6 di terza e solo 18 ore per insegnare loro non solo il violino ma anche il solfeggio e la musica d'insieme [...]
Facciamo i conti: 9+7+6=22. Io ho un elenco a registro di 30 persone e solo 9 ore per insegnare loro non solo l'italiano (comprensione, grammatica e produzione scritta), ma anche la storia e la geografia. Ah, naturalmente io devo insegnare a 30 persone contemporaneamente, non a uno o due per volta. Ma se vuoi provare, facciamo cambio.

Fare scuola il pomeriggio, obbligatoriamente e non per scelta - dovresti chiarirlo - comporta, da genitore, una serie di problemi (baby-sitter e doposcuola per cominciare, ma anche assenza nella vita di tuo figlio- che vedi la mattina quando va a scuola e la sera quando va a letto) che neanche immagini.
Mah, veramente ho lavorato in scuole a tempo prolungato per anni, e avevo anch'io i miei bei pomeriggi. Ai quali però corrisponde un'adeguata dose di mattine libere – chevoi certo non usate per correggere pile di temi o esercitazioni sul genitivo sassone. Sulle diciotto ore complessive di cattedra, penso che molti lettori che sono legati alla scrivania dell'ufficio dalle 9 alle 18 ti potrebbero rispondere molto meglio di me.

[...] Ci lamentiamo spesso di voi colleghi, della vostra ignoranza per esempio in una materia che è di tutti [...]
Mah, io spero che un insegnante sia giudicato per le competenze nella propria materia e non in quelle altrui; poi, la cultura generale fa sempre brodo, ma se dobbiamo metterla sullo stesso piano, quanti di voi sono preparati in geografia o in scienze (che no nsono forse "materie di tutti"?)

[...] della vostra ignoranza nel giudicare un lavoro meno pesante perché svolto con un allievo per volta (vi viene mai il dubbio che non ci sia, per noi, un momento di tregua? un bel cambio classe di quelli che durano 10 minuti per esempio?eh, quanti ne ho visti! O magari un bel temino, un disegno, un'esercitazione durante la quale si possa spettegolare con la bidella o la collega, leggere il giornale, prendere caffé e sigaretta o fare quella telefonatina appunto... ) [...]
Ah, mi permetto di giudicare sì, perché anch'io ho esperienza di lezioni individuali e ti assicuro che non c'è paragone ripetto ad insegnare ad una classe intera! Poi, non so quali colleghi abbia tu, ma direi che i momenti per "sfolcettare" e ritagliarsi un momento di pausa, se uno vuole approfittarsene, ci sono sempre – "voi suonate questo che io esco a fumare una sigaretta". O no?

[...] Quando vuoi parliamo dei temini d'italiano degli esami (che a firmarli avevo il voltastomanco), del 6 politico (praticamente), dell'impossibilità di bocciare i vs fallimenti educativi e anzi della fretta che avete di liberare le classi degli elementi più difficili. [...]
Se vuoi ne parliamo anche subito, anzi, forse è il caso che ti rileggi da cima a fondo questo blog per renderti conto di quante volte mi sono scagliata contro l'ignoranza, l'impreparazione e la difficoltà di bocciare chi se lo meriterebbe – spesso proprio a causa dei colleghi di musica o di arte. E poi, se di "fallimenti educativi" vogliamo parlare, forse che essi non sono da attribuire a ll'intero consiglio di classe, o è sempre colpa degli insegnanti di letere e matematica?

[...] dei portatori di handicap: ma siete matti? Ma avete mai provato a suonare uno strumento? Pensate che al conservatorio ci insegnino a lavorare con persone diversamente abili? avete scambiato l'insegnamento dello strumento per un gioco, un laboratorio (di quelli che utilizzate voi per arrotondare il magro stipendiuccio). [...]
Comincio dai "laboratori" usati per "arrotondare il magro stipendiuccio", beh, che posso dire, di certo non sono paragonabili alle costose lezioni private di musica che potete permettervi di dare voi figli di Apollo.
Sui portatori di handicap, la tua risposta mi lascia sconcertata e anche un po' schifata: perché, le altre discipline non sono "serie"? Perché, un disabile non ha il diritto di poter imparare a suonare uno strumento? Per adattare i programmi ai ragazzi disabili ci si fa un mazzo così, e ti assicuro che lo si può fare anche con la musica, è questione di volontà e forse anche un po' di umiltà. Che probabilmente manca a coloro che ritengono la propria disciplina superiore alle altre.


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