Risposta ai commenti di ieri

Creato il 07 ottobre 2011 da Albino

E’ una cosa che non faccio mai, ma visti i tanti spunti, oggi ho deciso che rispondo ai commenti via post, cosi’ faccio prima ed e’ tutto piu’ visibile.

A S che mi chiedeva se non devo rendere conto a nessuno. Non e’ vero, bisogna sempre rendere conto a qualcuno. L’importante e’ circondarsi di persone che ti capiscono e che possibilmente siano simili a te.

A Fabiusli, grazie per il bel commento. Su una cosa non sono d’accordo: hai scritto che la noia patologica porta anche solitudine. Semmai e’ il contrario. Io credo che ci siano due modi per rispondere a certi stimoli: uno e’ cadere nella depressione, e l’altro e’ andarsi a prendere il mondo. E quando uno viaggia, credimi, incontra tantissimi Viaggiatori come lui. Non importa chi siano e da dove provengano. In Giappone uscivo coi Viaggiatori piu’ disparati: un americano ex soldato che ora fa l’attore, un francese di Nizza, cameriere, che e’ passato dai 5000 euro al mese di Montecarlo al condividere la stanza con una cilena, perennemente al verde. Un filippino mandato in Giappone da sua madre dopo una rissa a scuola. Un rumeno con la famiglia che vive in Italia. Una cinese alla seconda laurea. Una giapponese perennemente in viaggio che lavora in nero pur di avere abbastanza ferie per girare. Eccetera, eccetera.
Con questo voglio dire due cose. La prima: gli italiani che vanno all’estero e pigliano i loro simili (italiani che escono con italiani, colletti bianchi che escono con colletti bianchi, ecc.) non sono viaggiatori. Conosco tantissimi italiani in Giappone come in Australia che si sono creati la loro piccola “casetta” all’estero – quello non e’ certo “stay foolish”: quello e’ andare a vivere all’estero, full stop. Quelli sono andati via per i motivi piu’ disparati (soldi, lavoro, amore), non certo perche’ dovevano. Quelli se gli dai un bel lavoro e 5000 euro al mese tornano in Italia domani (io no).

Quindi: non certo solitudine, al contrario. Sono nato e cresciuto con amici d’infanzia che sono gente splendida, che amo e con cui sono costantemente in contatto: mi conoscono alla perfezione, ne abbiamo passate tantissime insieme… ma non sono come me. Per trovare i miei simili ho dovuto viaggiare.

A Ivan: Per stare in Giappone sei mesi sono entrato due volte nel paese con visti turistici da tre mesi, e fatto due livelli della ARC Academy a Shibuya, da tre mesi ciascuno. Vivendo a Brisbane, sono partito il 29 Settembre 2008, con un biglietto andata e ritorno Australia-Italia con la JAL, con stop-over di tre mesi a Tokyo sia all’andata che al ritorno. Ho fatto 29/09 – 22/12 a Tokyo, poi Italia fino al 12/01/2009, e poi Giappone fino al 12/04. Le prime tre settimane ho vissuto in un ryokan economico, poi ho trovato casa in condivisione con due giappi, pagavo 70,000 yen al mese (ma si puo’ trovare a meno). I due corsi a scuola mi sono costati intorno ai 1200 euro a corso, mi par di ricordare. Uscivo praticamente tutte le sere con i compagni di scuola e amici vari che mi sono fatto nel frattempo, e ho fatto un paio di viaggetti interni in Giappone.
In totale, compresi voli e scuola, credo di aver speso qualcosa piu’ di 15000 euro. E’ difficile da dire perche’ all’epoca c’e’ stato il crollo della valuta a causa della crisi economica e lo yen era diventato fortissimo (ad esempio, ricordo che la seconda rata della scuola costava uguale in yen, ma io ho pagato la prima volta 1700 dollari, la seconda 2300! – questo perche’ il dollaro australiano all’epoca era andato a rotoli).
Bisogna comunque dire che io lavoravo e prendevo bene, per cui non mi sono fatto mancare piu’ o meno nulla durante quei sei mesi.
Esauriente come risposta?


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