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Risposta al sindaco Doria

Creato il 03 settembre 2013 da Nonzittitelarte

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Carissimo Dott. Doria mi permetta di dissentire dalle sue affermazioni anche se poste con estrema grazia. Quello che nessuno dice è che le cifre che lei menziona occorrono a malapena a pagare gli stipendi .Riassumendo lei parla di 13 milioni di Euro, e lo fa quasi evidenziando che sono cifre abnormi rispetto alle altre che vengono spese per realtà di spettacolo che niente hanno a che fare con una Fondazione Lirico sinfonica.

Come sempre sembra strano che si spendano 15 milioni di euro per pagare i dipendenti e questo è vero se si pensa che tale somma sia un costo fisso. Ma ci si dimentica che tutti i dipendenti concorrono a produrre, sono cioè essi stessi lo spettacolo.Pensi in pò a che cifre spenderebbe per avere uno spettacolo di lirica o un sinfonico dello stesso livello dovendo assumere di volta in volta 70 artisti del coro e 90 professori d’orchestra . Sarebbero cifre immonde, glielo garantisco e questo non risolverebbe il debito. Se non si pensa che invece bisogna dare dignità al denaro speso prendendo esempio da realtà che funzionano , non si uscirà mai fuori da questo circolo vizioso che basandosi solo sul discorso del taglio della spesa per il personale non tiene presente che : la Fenice di Venezia con un buon sovrintendente capace di fare marketing pur spendendo ben di più del Comunale di Genova per il personale ha aumentato di un terzo la sua produzione , ha raddoppiato gli incassi di botteghino. Se non si pensa che: Alla Scala la Fondazione delle arti e dei mestieri , impegna i laboratori con prestazioni d’opera all’ esterno che producono proventi che vengono reinvestiti per la produzione. Oltretutto quasi perennemente vengono indetti corsi di formazione per mantenere vive delle professioni di alto artigianato artistico che potrebbero aiutare sensibilmente il lacerato territorio Genovese con un notevole tasso di disoccupazione e cassa integrazione.

Il segreto è lavorare come si fa in Germania, investire sulla cultura ma fare in modo che producendo molto e differenziando l’offerta si possano fare pacchetti turistici in collaborazione con gli alberghi e le agenzie, offrire con il settore tecnico prestazioni d’opera all’esterno ( ha mai sentito parlare delle officine tedesche ? Producono persino mobili per la cittadinanza…) .

Produrre molto e a basso prezzo per chi non può permettersi in tempo di crisi un biglietto troppo caro, magari producendo in contemporanea in un teatro più piccolo. Lei ha una grande responsabilità la prego rifletta non distrugga il Teatro della sua città, la storia della sua città, si attivi per trovare finanziamenti, per avviare progetti europei che portino risorse……. e si renderà conto che smuoverà un indotto pauroso che aiuterà la città a vivere…….Chieda quale indotto porta a Verona l’Arena pensi ad altri piccoli esempi come Spoleto….

Sa signor sindaco io vivo a Cagliari, la Sardegna soffre una povertà spaventosa…per farle capire le vorrei fare un esempio: durante la nostra trasferta regionale siamo andati in alcuni alberghi, uno di questi era chiuso ed ha riaperto per noi tutti gli albergatori ci dicevano:” meno male che siete venuti voi…” ecco vede questo è l’indotto non lo dimentichi, non cerchi la nostra produzione come se dovesse trovare tonnellate di materiale……noi produciamo un bene impalpabile ma che può veramente muovere l’economia. Legga le statistiche fatte in Germania : dicono che là, dove c’è un Teatro d’Opera la città si arricchisce per merito dell’indotto …….

Annalisa Pittiu  (artista del coro teatro Lirico di Cagliari)

 

 

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