Naskira (più correttamente, Nashira) è la stella più luminosa della costellazione del Capricorno. La sua luce fa risplendere anche l’omonimo ristorante, che si trova a 1800 metri sopra Sauze. In inverno si può raggiungere con gli sci o con la seggiovia Clotes, che parte dal paese. Lo chalet da cui è ospitato è circondato dai boschi e offre una vista mozzafiato sulle montagne circostanti.
Lo chef Fabrizio Barbero, saluzzese in prestito alla montagna, interpreta la cucina tradizionale del luogo in maniera elegante e mai scontata. L’altitudine è stata un ostacolo da affrontare e superare con lo studio. Per il diverso punto di ebollizione dell’acqua è stata selezionata una pasta in grado di sopportare la cottura; le temperature più rigide hanno fatto pensare a nuovi modi per mantenere il calore della preparazione più a lungo possibile; la lontananza dal paese e dai negozi ha dato una motivazione in più per preparare tutto in casa e imparare a non tralasciare mai nulla nella lista della spesa. Fabrizio è giovane, ma ha già una lunga esperienza alle spalle e, oltre a curare i piatti del Naskira, si occupa dell’HACM (Accademia Alta Cucina di Montagna): un incubatore di esperienze gastronomiche che hanno l’intento di valorizzare la cultura montana, ispirandosi alle antiche tradizioni e agli ingredienti locali.
Nel menu i plin della tradizione piemontese, la straordinaria fonduta di toma della Valle di Susa, cinghiale al vino rosso e altre golosità dalla vicina Francia come il foie gras servito con la polenta. Da bere non c’è che l’imbarazzo della scelta tra i vini selezionati nella ricchissima lista e le birre artiginali piemontesi. Preparazioni raffinate, da assaporare con calma in un ambiente piacevolmente familiare, che da sole meritano la salita fino a qui e fanno dimenticare le difficoltà di parcheggio a Sauze. Se però siete un po’ pigri, potete aspettare lo sciogliersi della neve e raggiungere il ristorante Naskira direttamente in auto. La poesia nella cucina di Fabrizio Barbero la trovate tutto l’anno.