Titolo: Risveglio
Autore: Anne Rice
Editore: Longanesi
Anno: 2013
Risveglio può piacere e non piacere. Ma una cosa è certa: in questo romanzo non vi è traccia di erotismo. Sarebbe più adeguato parlare di pornografia, per l’assenza totale di una storia che abbia un senso o che possa giustificare in qualsiasi modo – sempre che si possa fare - la quantità di volgarità e banalità racchiuse in essa.
L'autrice, partendo dal risveglio fiabesco - noto a tutti - della Bella addormentata, costruisce senza alcuna fantasia una storia morbosa dove il sesso ossessivo, perverso e fortemente disturbato farcisce ogni pagina, trascinando il lettore in un abisso di disgusto e noia che difficilmente induce a terminare la lettura delle 236 pagine.
La schiavitù in cui principi e principesse di regni lontani vengono trascinati dalla spietata Regina e dal suo unico figlio – bello sì, ma pietosamente succube di sua madre – è del tutto incomprensibile. Ridotti a giullari e oggetti di piacere, i giovinetti sono sottoposti ad abusi fisici e psicologici per la gioia e il divertimento dell'intera corte di nobili annoiati, di perversi paggetti e di servitù depravata. Bella – la principessa con un nome ben poco originale svegliata dal sonno non da un bacio ma, ovviamente, dalla penetrazione con contestuale deflorazione da parte del prestante Principe azzurro – è la quindicenne che viene strappata ai genitori ancora assonnati, e al suo regno ingiallito, per essere condotta nuda sino alla reggia del Principe e della Regina madre e unirsi allo spettacolo.
Qui verrà addestrata al dolore, all'umiliazione e ad ogni sorta di prevaricazione e violenza finalizzate ad annullarne la volontà ed eliminare ogni barlume di ribellione e amor proprio. Per quale ragione? Non si sa.
Sculacciate di natiche, pizzicotti ai seni e agli organi genitali si ripetono con una frequenza ossessiva in tutto il libro. Per non parlare delle continue penetrazioni e della fellatio nevrotica come forma di tormento misto a piacere inflitte ad ogni ora del giorno e della notte. Tanto che tra botte continue, torture indicibili e privazioni del sonno ci si chiede come possano questi schiavi di sangue blu non stramazzare al suolo e continuare ad essere rosei e belli.
A parte qualche lacrima e gemito strozzato, i principi e le principesse rivelano una resistenza e un controllo degni dei più valorosi soldati. Ammirevole, se non fosse per l'ilarità che certe immagini suscitano in chi legge.
Ho trovato poi che la sottomissione psicologica a cui le vittime sono sottoposte, oltre all'inspiegabile violenza fisica che arriva fino a stupri ripetuti, siano raccontati con incomprensibile leggerezza, un'ingenuità in cui anche un testo che si propone di essere un esempio di letteratura erotica non dovrebbe mai sconfinare, per non parlare dell'attaccamento e dell'amore che gli schiavi arrivano a provare per i propri aguzzini, uno stato psicologico paragonabile alla ben nota sindrome di Stoccolma.
Forse l'autrice ha letto Historie d'O di Pauline Réage, ma è evidente la distanza anche da quel tipo di scrittura.
Risveglio, scritto nel 1983, arriva in Italia solo nel 2013, ma la prima edizione risale al 1995, anno in cui viene pubblicato dalla casa editrice Sperling & Kupfer con il titolo, guarda caso, La bella addormentata . Un testo che precede quindi il caso letterario "Cinquanta sfumature di grigio", ma che non aggiunge nulla al genere. L'autrice americana, divenuta famosa come autrice di culto della narrativa horror grazie al romanzo Intervista col vampiro, pare abbia sconvolto lo stesso mercato americano e inglese con questa rivisitazione in chiave pseudoerotica della fiaba per bambini.
Un libro di cui, a mio parere, si poteva continuare a fare a meno e, soprattutto, l'autrice poteva evitare di scomodare il precedente fiabesco per una simile trasposizione.
Mi viene da dire: peccato che sia solo il primo di una trilogia.
Voto i-LIBRI: