LA LUNA VELATA È meglio che tu non guardi la luna!
Ti affacci alla sera che odora di miele,
Protendi il tuo sguardo oltre il balcone,
La luna a te appare col volto velato.
È meglio che tu non guardi la luna!
È il tuo, non il suo volto velato.
La luce non splende nel corpo sidereo,
Ancora t’illudi che l’astro sia spento.
Solo il tuo viso è sempre più opaco!
È alta nel cielo e colora d’arancio,
Tu non la vedi con gli occhi di pianto.
SARDEGNA,TERRA MIA
Conto venticinque anni che son lontan da te.
Ti sbagli e mi dispiace se pensi all’abbandono.
Non fu neanche fuga per inseguir vane chimere.
Nessuno di noi saprà mai quale destino avrà.
Decretò la lontananza del sangue il richiamo.
Con due valigie in mano raggiunsi il continente
Come tanti e tanti anni fa chi non aveva niente,
Solo i sogni nella mente di trovar fortuna.
Non fu così per me che avevo degli affetti,
Così del lavoro, la sicura e solida certezza.
O terra mia isolana, il pensier non s’allontana.
Di te le radici avverto sempre più profonde.
Parto io di rado per ritrovarti e rimaner con te.
Il grido dei gabbiani che incontrano la nave
A me pare siano in festa perché da te ritorno.
I vicoli e le strade, perdendomi, ripercorro piano
Godo dei profumi, del sapore assolato dei tuoi frutti.
I colori della terra, del sole, del mare e pur del cielo,
Il caldo saluto della gente che da molto io conosco
Sono pura vitale linfa in quel breve e fugace tempo.
Non ti ho abbandonata, cara mia terra cara,
Mi sono solo allontanata, portandoti con me!
Featured image, eclissi di luna, fonte Wikipedia.