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Ritirato dall’asta il terzo manoscritto de L’Infinito di Leopardi

Creato il 01 luglio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

La tensione verso l’infinito spazio-temporale si incarna nei sublimi versi de L’Infinito di Giacomo Leopardi che valica ancora una volta gli abissi del tempo, restando sempre sulla cresta dell’onda, risultando così infinita anche la vita dei suoi endecasillabi. È emersa infatti, da una collezione privata, una terza copia autografa de “L’Infinito”, una delle poesie italiane più conosciute al mondo, che racchiude la poetica leopardiana secondo cui la poesia deve suscitare il senso del vago e dell’indefinito e deve arricchirsi della rimembranza, e che è stata scritta con l’aggiunta di piccole varianti, da Giacomo Leopardi tra il 1821 e il 1822, prima del suo viaggio a Roma.

La famosa siepe che limita lo sguardo nello spaziare fino all’estremo orizzonte, e che sembra essere un ostacolo alla possibilità visiva, viene però superato dalla mente che immagina l’infinito. Il componimento fa parte dei “Piccoli Idilli”, in cui la poesia è pura, intensa, semplice e immediata espressione del sentimento.

 

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Questo terzo prezioso documento va ad aggiungersi ad altri due conservati rispettivamente nella Biblioteca Nazionale di Napoli e nella Biblioteca marchigiana di Visso. Prima dell’asta è stato esposto dal 23 al 25 giugno presso la casa d’aste Minerva Auctions, nella cornice del Palazzo Odescalchi Balbi, nel cuore di Roma.

Ma immediatamente prima dell’inizio dell’asta, il manoscritto è stato ritirato. Il motivo certo di questo colpo di scena non è chiaro, dubbi sull’autenticità dello scritto o il prezzo d’asta troppo alto, anche se i documenti del Leopardi sono i più costosi in termini commerciali? Intanto la Regione Marche esulta in quanto precedentemente aveva lanciato anche un appello al Ministero dei Beni Culturali per far acquistare la copia autografa, ed ora è stato evitato proprio il loro peggior pensiero, la possibilità che finisse nelle mani di privati, rimanendo così della collettività e avendo quindi l’opportunità di poterlo studiare meglio.

L'Infinito

Il prezzo base da cui partiva l’asta del manoscritto era 150mila euro. Ma già un’altra lettera indirizzata al fratello, e concernente il resoconto della visita romana di Leopardi al sepolcro del Tasso, fu venduta nel 2008, sempre da Minerva a circa 40mila euro. Sembrerebbe un regalo per il 216° compleanno di Giacomo Leopardi che é stato il 29 giugno, ed è celebrato all’ombra del Vesuvio, attraverso il reading di testi e l’interpretazione dei sonetti del poeta di Recanati che nella sua vita ha avuto un rapporto profondo e discusso con Napoli, città verso cui partì nel 1833 insieme ad Antonio Ranieri e dove si spense a soli 39 anni. Celebrato anche nell’ambito del Festival delle Ville Vesuviane con visite guidate nella Villa delle Ginestre a Torre del Greco dove Leopardi compose “La ginestra” e “Il tramonto della luna” ed infine il concerto di Peppe Servillo con le melodie classiche partenopee.

E intanto proseguono le riprese del film di Mario Martone sulla vita di Giacomo Leopardi i cui panni sono vestiti dall’attore romano Elio Germano. “Il giovane favoloso” questo il titolo del film girato tra Recanati, Napoli, Firenze e Roma e che potrebbe partecipare alla prossima Mostra di Venezia. “…e il naufragar m’ è dolce in questo mar”.

Giovanna Di Troia


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