Invece, per la malcapitata Lego – la famosa fabbrica di mattoncini danese – a protestare contro i suoi giochi, e precisamente contro il gioco che riproduce il palazzo del noto film di fantascienza, Star Wars (Guerre Stellari), è stata la comunità islamica turca dell’Austria che ha ritenuto offensivo il palazzo di Jabba, perché – a suo avviso – riprodurrebbe la moschea di Santa Sofia (un tempo una chiesa) e darebbe una cattiva immagine dei musulmani. Afferma l’organizzazione che ha “denunciato” l’offesa:
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Per noi il gioco è una sorta di dinamite pedagogica. Rappresenta i musulmani come terroristi. Jabba sembra un terrorista a cui piace fumare narghilè e che ama uccidere le sue vittime…
La Lego, se non dopo qualche tentativo di resistenza, ha alla fine rinunciato e ha ritirato il gioco dal mercato. L’Europa invece ha perso l’ennesima battaglia contro l’islamizzazione dell’occidente, rinunciando ancora una volta a difendere i principi di libertà. Ormai, in un modo o nell’altro, molte norme della sharia islamica sono parte integrante delle regole non scritte di questo continente, grazie all’ottusità e alla scarsa lungimiranza dei suoi governati. Quale sarà, per noi occidentali, la prossima occasione di autocensura?
Fonte: Liberoquotidiano
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