“La solitudine fra noi - questo silenzio dentro me” (L.Pausini)
Sotto quest’ottica, anche il concetto di ‘solitudine’ può essere reinterpretato come un momento necessario per ricollegar-si, recuperare le forze, metabolizzare le vicende passate e prepararsi a quelle future. Anche il contatto con se stessi è una forma di relazione: anzi, stabilisce il paradigma , ossia la modalità e l’intensità con cui poi ci rapporteremo agli altri.Per questo vale la pena prendersi un po’ di tempo per raccogliere le energie, coltivarsi e con-prendersi. Bypassando questa fase, negandola o illudendoci di evitarla, si crea quello squilibrio che si manifesta con il classico ‘vuoto dentro’ e la tendenza a creare legami di dipendenza con tutto - come ci insegna la Pausini, citata in apertura di post.
Nei casi più ‘fortunati’, si diventa dipendenti dal proprio lavoro, dalle amicizie o dal partner, in altri casi si può perfino cadere nell’alcool, nelle droghe e altre belle cose simili. Allo stesso modo, un eccessivo isolamento può far arroccare la persona in posizioni mentali ed esistenziali rigide che non si aprono al confronto, alla condivisione e alla crescita. Ripeto, non ci sono regole univoche, perché grazie dal Cielo ognuno di noi è diverso e la bellezza sta proprio in questa cangiante diversità di forme, colori e note. Quindi sta a noi sviluppare quella respons-abilità utile a modulare le proprie fasi di Yin e di Yang, ritiro in sé e contatto col mondo. L’intelligenza si evidenzia proprio con la capacità di non cristallizzarsi in un unico e indiscutibile schema di ‘funzionamento’, per quanto possa essere stato funzionale in qualche momento della nostra vita.
## Vedi post precedente In & Out e post successivo Un onesto 'no'
Per richiedere un colloquio di counseling o un'introduzione alla Biomusica/ meditazione contattatemi qui o su: Sara Bini Le Vie per l'Armonia