Si apre a Roma dal 16 al 21 aprile 2013: Rendez-vous, appuntamento con il nuovo cinema francese, terza edizione di un festival esclusivo dedicato al nuovissimo cinema francese. Iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, la manifestazione è realizzata dall’Institut français Italia, in collaborazione con l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, con il sostegno di UniFrance Films. Main partner della manifestazione è BNL Gruppo BNP Paribas.
La direzione artistica del festival è affidata a Vanessa Tonnini, la direzione del progetto a Massimo Saidel, responsabile dell’audiovisivo dell’Ambasciata di Francia.
Il 2012 è stato in Italia, dopo il successo degli Anni 80, l’anno record del cinema francese che ha conquistato l’8,5% del mercato con Quasi amici (82,5 milioni di biglietti venduti) ma anche con il successo dei film Cena tra amici e Un sapore di ruggine e ossa.
Il boom del cinema francese si spiega ancora una volta grazie a un’industria che non dimentica gli artigiani-professionisti, capace di confezionare film popolari, come assicurare film d’autore e sperimentali, con un’offerta contro-corrente, che trova un pubblico resistente, fedele, e sempre meno di nicchia. A questo cinema che sostiene prima di tutto il pluralismo e la diversità, nei temi come nei generi, che valorizza le differenze, raccontando la complessità di mondi che sono oggi i paesi, è dedicata la manifestazione Rendez-vous.
Con una quarantina di titoli, Rendez-vous regala al pubblico italiano un viaggio alla scoperta della ricchezza del cinema d’Oltralpe, con una programmazione che attraversa tutti i generi, dalla produzione popolare a quella più sofisticata, dai campioni di incasso alle pellicole indipendenti. Un viaggio a tappe che parte da Roma per toccare poi: Palermo, Bologna, Torino e Milano.
A Roma, tre programmazioni per le quattro sedi della manifestazione: il Cinema Quattro Fontane e la Casa del Cinema ospitano la Sezione Novità e Anteprime, panoramica completata da Cineasti del presente, la sezione accolta presso l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, mentre al Maxxi – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, sarà accolto un omaggio al video-artista francese, Pierre Coulibeuf.
Main partner della manifestazione è BNL Gruppo BNP Paribas.
I film, proiettati in versione originale, sottotitolati in italiano, sono presentati da registi e attori francesi accompagnati da un padrino italiano.
FILM D’APERTURA
Ad aprire il festival, il 17 aprile, presso il Cinema Quattro Fontane, Dans la maison | Nella casa di François Ozon, distribuito in Italia da Bim a partire dal 18 aprile. A due anni di distanza dal successo di Potiche (4 milioni di spettatori in tutto il mondo), il regista presenta al pubblico romano il film che ha trionfato al 60° Festival di San Sebastián. Libero adattamento di un dramma teatrale di Juan Mayorga, il lungometraggio offre una raffinata riflessione a colpi di satira sul rapporto tra finzione e realtà, sul lavoro del cinema, sull’ispirazione creativa, con due magnifiche presenze: Fabrice Luchini e Kristin Scott Thomas. Il regista con Emmanuelle Seigner e l’astro nascente Ernest Umhauer presenteranno l’anteprima italiana.
PROGRAMMAZIONE SEZIONE ANTEPRIME & NOVITÀ
Fedele al suo intento, Rendez-vous torna all’incontro con il pubblico con una vetrina di anteprime, film diversissimi per generi e toni. Ad imporsi, quest’anno, una schiera di film d’autore che con voce orgogliosa, personalissima, si fa narrazione del tempo presente, finestra sul mondo. Torna con un racconto sociale Laurent Cantet che, con Foxfire, indaga ancora una volta inquietudini sociali e discriminazioni questa volta però nell’America degli Anni 50. A puntare il dito contro il mondo delle speculazioni finanziarie, pensa invece Costa-Gavras con il thriller Le Capital, nuovo capitolo nel suo cinema d’impegno civile e politico che affida al volto teso e spietato dell’attore Gad Elmaleh. Il tempo presente si intreccia a quello passato, e il racconto pubblico al diario privato, nel documentario Journal de France, firmato dal fotoreporter e documentarista Raymond Depardon e dalla sua compagna, la produttrice e ingegnere del suono, Claudine Nougaret. Le inquietudini del reale si agitano sullo sfondo del “meta-cinema” di due altri grandi autori: il già citato François Ozon che con Dans la maison| Nella casa, giocando ancora una volta con i generi, torna a coinvolgere il pubblico in una suspence alla Hitchcock, mentre Leos Carax, per tanti il vincitore morale di Cannes 2012, con Holy Motors disegna un’opera quasi pirandelliana e molto struggente, che pone lo spettatore di fronte alla domanda sulla propria identità e sul futuro (non solo del cinema). Cinema di ricerca, basato sul primato della ripresa e della recitazione e su sistema di produzione indipendente, per il prolifico Jacques Doillon che con Séance de luttes (presentato al festival di Berlino e ancora inedito in Francia) scrive un sensuale colloquio corpo a corpo, fisico e psicanalitico, per declinare fantasmi e paure. Ancora da Berlino arriva Camille Claudel 1815 del cineasta-filosofo Bruno Dumont che scava, con sguardo rigoroso e ascetico, un solo attimo della dolente biografia dell’artista, resa magistralmente da Juliette Binoche. Poi due favole per esorcizzare lutti e fantasmi: Queen of Montreuil (presentato alle Giornate degli Autori di Venezia), racconto stralunato della regista islandese-francese Sólveig Anspach, ambientato nel mondo meticcio e magico di Montreuil, e Quand je serai petit, un incantato ritorno all’infanzia firmato dall’attore Jean Paul Rouve, alla sua seconda ottima prova da regista. Tra le autrici che si vanno affermando, la regista Carine Tardieu che firma Du vents dans mes mollets, un poetico, ironico e agrodolce racconto d’infanzia, con un ottimo cast: Agnès Jaoui, Denis Podalydès, Isabel Carré, Isabella Rossellini. Cinema e letteratura si uniscono nell’esordio alla regia di due attori. Thriller psicologico-erotico, dall’ambientazione glaciale e sofisticata, adattamento del romanzo di Régis Jauffret, Sévère, ispirato a un fatto vero: la morte sconvolgente del banchiere Édouard Stern, è il tema scelto per il debutto alla regia dell’attrice Hélène Fillières con Histoire d’amour, protagonisti Laetitia Casta e Benoît Poolvorde. L’attore Patrick Mille firma la sceneggiatura con la compagna e scrittrice Justine Levy di Mauvaise fille, con Carole Bouquet. Ancora da Berlino arriva Elle s’en va (ancora inedito in Francia), road-movie al femminile firmato da Emmanuelle Bercot e interpretato da Catherine Deneuve. Il presente urge anche nel cinema di genere, nella commedia TéléGaucho di Michel Leclerc, ritratto di un collettivo militante nato negli Anni 90 attorno a una televisione indipendente, mentre il mondo della moda e delle riviste patinate è lo sfondo della brillante romantic comedy 20 ans d’écart | 20 anni di meno di David Moreau ai primi posti del botteghino francese. Commedia corale classica, che ricorda i personaggi di Claude Sautet, è Amitiés sincères, firmato dai commediografi Stéphan Archinard e François Prévot-Leygonie. Anche quest’anno spazio al cinema d’animazione con un racconto delicato e dal disegno luminoso con Le Jour des Corneilles di Jean-Christophe Dessaint. Il festival, come tradizione, chiude con un omaggio, quest’anno doppio, alla magnifica Ainouk Aimée e a Jacques Demy con il suo esordio Lola.