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Ritorna il Rototom: una grande emozione “in levare”

Creato il 21 luglio 2011 da Lalternativa

Per anni al Rototom Sunsplash è mancato un ingrediente essenziale: il mare. Chiunque andasse al festival reggae più grande d’Europa, quando ancora si teneva ai piedi dei monti di Osoppo (Udine), tornava con un piccolo rimpianto: “se ci fosse stato il mare – diceva – sarebbe stato come andare in Jamaica”.

Ma adesso, che il Sunsplash ha levato le tende dall’Italia per trasferirsi a Benicassim, a 90 chilometri dalla spagnola Valencia, gli elementi della cultura rasta ci sono proprio tutti: il fuoco della musica reggae, l’acqua del mare a pochi passi dal campeggio dove ha sede il festival e l’aria di pace e fratellanza che si respira in ogni evento della rassegna che sarebbe un delitto definirla solo “musicale”.

Sì. Perché il Sunsplash non accetta ogni artista dal “bollino” reggae. Ma seleziona i suoi ospiti in base a un principio fondamentale, che molti organizzatori stanno purtroppo smarrendo: la capacità di essere Conscious. Cosa vuol dire? Ci riferiamo a tutti quei musicisti e cantanti che basano la composizione dei loro brani seguendo i sani principi che ispiravano i padri del Reggae: da Bob Marley a Peter Tosh; da Jacob Miller a Dennis Brown, solo per citarne alcuni.

Si tratta quindi di considerare la musica come veicolo privilegiato di un messaggio universale d’amore, di pace e fratellanza. Un mezzo per denunciare con forza, che non vuol dire violenza, ogni genere di sopruso, discriminazione, ingiustizia e crimine. E’ per questo che il Sunsplash potrebbe essere definito piuttosto una scuola di vita alle cui lezioni dovremmo tutti assistere, prima o poi.

E proprio a proposito di cose da imparare, il Sunsplash offre tanti dibattiti, seminari e incontri per approfondire aspetti storici e socio-culturali della cultura reggae. Uno dei momenti più rappresentativi è la Reggae University che, come spiegano gli organizzatori, è “una serie di incontri per raccontare alcuni momenti importanti nella storia del reggae attraverso gli interventi e le testimonianze di giornalisti, scrittori, accademici e degli artisti che fanno parte del cast del Rototom Sunsplash. Un vero e proprio forum sul passato, presente e futuro del reggae per esplorare in profondità l’evoluzione e la natura globale di uno degli aspetti più importanti e influenti nella storia della musica contemporanea, con tutte le sue mplicazioni sociali, politiche e spirituali. Il collettivo che cura le sessioni è composto da: David Katz (giornalista e scrittore statunitense), Ellen Koehlings & Pete Lilly (rappresentanti del brillante lavoro della rivista tedesca Riddim magazine) e Pier Tosi (italiano, esperto di musica reggae).

Da questi momenti di approfondimento sarà senz’altro possibile capire come mai alcune delle nuove leve della musica reggae abbiano lasciato il conscious alle proprie spalle aprendo purtoppo la strada anche a liriche omofobiche. Un controsenso al quale il Sunsplash, per coerenza con il proprio spirito, si è fortunatamente sempre opposto.

A dimostrarlo sono le scelte degli artisti invitati anche di questa edizione, in programma dal 18 al 27 agosto. Ne ricordiamo alcuni, tra i più rappresentativi e noti: sarà una vera leggenda ad aprire l’edizione 2011 del Rototom che ha scelto di affidarla ai “Toots & Maytals”, tra i primi a incidere per la Studio One di Coxon Dodd. Tra le hits più famose di Toots Hibbert, le intramontabili “54-46 was my number”, “Monkey man”, “Sweet & dandy”, “Bam bam” e “Funky Kingston”, che ancora infiammano le yard di moltissime dance hall in tutto il mondo. Direi che suonandone una si potrebbe vincere anche un world clash.

Il giorno successivo sarà la volta anche di Queen Ifrica, la cui capacità di passare da una voce melodica al ruggito del ‘sing-jay style’, potrebbe affiancarla, solo per caratteristiche canore, al più “cattivo” Sizzla Kalonjy. Ma in Queen Ifrica è il misticismo Rasta a prevalere in ogni lirica che affronta, però, i temi scottanti della violenza sessuale in ambito familiare e della frustrazione e povertà dei ghetti. Queen Ifrica ha raggiunto varie volte le vette delle classifiche giamaicane e il suo ultimo CD, “Montego Bay”, è stato definito un autentico capolavoro.

Il 20 agosto al Sunsplash arrivano altri due tasselli della storia del “ritmo in levare”: Inner Circle e Jimmy Cliff. I primi possono vantare di aver avuto Jacob Milelr quale voce della loro band. Mentre per il secondo basterà citare due titoli: “Many rivers to cross” e “You can get it if you really want”: praticamente un “bignami” dello spirito reggae.

E ancora, il 27 agosto ci saranno Horace Andy, Johnny Clark e Michael Prophet: un trittico di veri campioni del roots, con Clark e Prophet alla loro prima volta sul palco del Sunsplash, per far capire cosìè la “old school” della musica reggae.

Insomma, sarebbe impossibile racchiudere in un articolo tutto quello che accadrà al Sunsplash 2011, poiché bisognerebbe avvicinarsi al segreto della musica reggae: saper esprimere in una sola canzone tutte le più belle emozioni che riempiono il cuore.

Intanto, in attesa che ciò avvenga, segnaliamo il sito del Rototom: www.rototomsunsplash.com.

 


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