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Ritorna in vinile "Mimì", l'album di Mia Martini come cantautrice

Creato il 27 novembre 2012 da Pippo


Viene  ristampato in vinile l'album di Mia Martini “Mimì”, in tiratura limitata, per il 27 novembre 2012. Pubblicato nel 1981, dopo tre anni di silenzio e due interventi alle corde vocali, scritto da lei, sia i testi che le musiche, dal titolo significativo Mimì, arrangiato da Dick Halligan e suonato da musicisti internazionali.
Dopo “Danza”, che sanciva la collaborazione proficua con Ivano Fossati, c’è un intervallo nel quale si ritira tra le pareti della sua casa, per concedersi una pausa di riflessione, riscoprire il gusto delle piccole cose che appartengono al vivere quotidiano e approfondire gli studi sulla musica.
Mentre studi, fai gli esercizi, suoni e suonando, commenta lei stessa, ho scoperto che avevo un miliardo di idee dentro da tirare fuori, praticamente un pozzo senza fondo. Ero sempre stata convinta, di non essere in grado di comporre canzoni, sebbene da qualche tempo ne sentivo l’esigenza. Così, sola nella mia casa, senza vedere e parlare con nessuno, ho cominciato timidamente a mettere assieme qualche strofa, a esprimermi scrivendo e il passo per arrivare alle canzoni è stato breve.

Dieci canzoni completamente nuove, con temi piuttosto intimistici, che rivelano una vena poetica.
Ti regalo un sorriso è il singolo di lancio con un ritmo dal vago sapore rock. Il testo rappresenta un invito a resistere, a restare a galla, ed è rivolto alle persone che stanno attraversando un periodo difficile della loro vita e sono in crisi, una esortazione a credere che c’è ancora qualcuno pronto a dare una mano.
E ancora canto è un brano stupendo, il più emblematico, nel quale ogni parola esprime e trasuda dolore e amarezza per un ambiente che crea difficoltà. E contemporaneamente, si intreccia anche un vissuto e una esperienza personale che distrugge dentro. Una messa in discussione, sia come artista che come donna, che scava e interroga con tanti interrogativi che spesso non trovano risposte convincenti.
Nanneò è solo strumentale impreziosito dai vocalizzi di Mimì che partono in sordina, lievi e malinconici, per poi innalzarsi, in una sovrapposizione di voci, creando una integrazione perfetta al tappeto musicale caratterizzato da suoni dal sapore etnico, accentuati dalla presenza di percussioni e flauti. Si respirano le sensazioni forti, dolci e amare, della sua terra d’origine, si possono vedere quei colori che infondono una pace interiore.
Del mio amore: una poesia in versi su un sentimento che brucia dentro, su un amore grande e tormentato, destinato a spegnersi nel tempo o a resistere fino a quando il cuore può sostenere e tenerlo vivo. L’ arrangiamento, realizzato solo con chitarra e archi, crea una atmosfera di intimità e accentua il pathos trasmesso dalla voce di Mimì. Un piccolo gioiello, di cui esiste una versione ancora più emozionante inserita nel recital del 1992 Per aspera ad astra.

Il viaggio ha un testo di un certo spessore accompagnato da un tappeto musicale che crea un’atmosfera rarefatta e vellutata. Descrive simbolicamente un viaggio del pensiero, lontano dalle nostre paure e incertezze, con la consapevolezza di avere accanto una persona importante.
Sono tornata ha dei versi che descrivono il ritorno dell’artista e della donna dopo un periodo di silenzio. Una dichiarazione di intenti rivolta soprattutto al suo pubblico che le sta tenacemente vicino. Brano dalla forte valenza autobiografica in cui Mimì rivela, come cantautrice, ancora di più le sue notevoli doti nel comporre testo e musica.
Ancora grande è una dichiarazione d’amore con parole che non risultano banali, ma esprimono la ricchezza e la profondità di questo sentimento, una ballata soft e ritmata al tempo stesso. Originale la parte finale dove si sovrappongono le due voci di Mimì e una fa da eco all’altra.
Stai con me tratta il tema della solitudine con atmosfere musicali black che la presenza di strumenti a fiato rende più suggestivo e accattivante.
Parlate di me ha un testo dal sapore amaro per descrivere la presa di distanza nei confronti di un ambiente che le crea intorno un ostracismo tale da rasentare la cattiveria, umiliandola sia come donna sia come artista e impedendole di fare il suo lavoro e condurre la propria vita con serenità.
Senza di te è suggestivo ed elegante, le parole e la musica si integrano e Mimì sfoggia una interpretazione struggente e malinconica con una apertura verso la speranza.
Un album molto amato da Mia Martini, come rivelano le sue parole:I miei testi non sono niente di intellettuale, sono molto semplici, con parole abbastanza musicali. L’importante è non dire cose stupide, avere il limite del buon gusto. Finora tutti hanno considerato la mia voce e basta, ero un’interprete delle cose che altri scrivevano, c’era partecipazione vocale, ma non di testa, di cuore, di sangue. Ho capito che essere cantanti di se stessi è un’altra cosa, molto più interessante e completa: dar vita e forma giorno dopo giorno a una propria idea è una sensazione sublime, angosciante e dolce al tempo stesso. Il rapporto con la musica e parole di ogni brano è stato vissuto e sofferto con una grande intensità, ho cantato, ciò che in certi momenti ho vissuto oppure ho creduto di vivere. Questa volta non ho solo dato lo "strumento voce" ma tutta me stessa, cioè non ho solo arredato una cosa ma l’ho costruita partendo da niente. Un’esperienza che mi ha fatto finalmente trovare la mia giusta dimensione d’artista.
Estratto dal libro "Mia Martini.La voce dentro".


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