Ritorniamo a parlare di caschi
Da Motociclistidatavola
Parliamo un po’ di caschi. Mi sono divertito a studiare un po’ e vi riporto quello che ho trovato, magari vi sarà utile. Una premessa, il casco ha diverse funzioni e il livello di sicurezza che offre è a diversi livelli. Aspetto importante, quando si valuta un casco, è considerare il prodotto nel suo insieme. Sui singoli aspetti può darsi che sia valutato meglio un materiale piuttosto che un altro ma il casco deve essere valutato nell’insieme e, altro aspetto, per l’utilizzo che se ne deve fare.Oggi prendiamo in esame i due elementi più importanti, la calotta interna e quella esterna.Come abbiamo già spiegato QUI le casa fanno meno calotte che taglie, quindi è giusto tenerne presente. Ma torniamo a noi, partiamo dall’esterno. La calotta esterna è lo scudo, ha il compito di proteggere tutti gli altri elementi. Quindi deve reggere l’urto, non lo assorbe ma lo distribuisce. Quindi deve essere forte, dura. In genere può essere fatta in materiali plastici o in fibre composite (fibre amalgamate e tenute "assieme" da colle o resine). Ci sono i pro e i contro. La maggior parte delle indicazioni che ho trovato fa pendere l’ago della bilancia delle preferenze verso quelli in fibre composite ma, ribadisco, a parità di altre condizioni, altrimenti il casco lo si valuta tutto assieme e non su una singola parte. Di fatto le fibre composite garantiscono più durezza, più leggerezza e maggiore resistenza agli agenti esterni. Basti considerare che anche l’applicazione di adesivi, su un casco in materia plastiche, deve essere considerato con grande attenzione, perché potrebbe alterare la superficie. La calotta interna invece è di polistirolo. Con mia grande sorpresa ho scoperto che al momento non esiste materiale migliore per svolgere la funzione di assorbimento di energia. Quindi lo scopo della parte interna è assorbire energia. Il polistirolo è anche molto leggere, e questo è un pregio. Di fatto sposta la questione del peso del casco solo sulla parte esterna. Il polistirolo ha come limite principale di non essere un materiale dotato di memoria, cioè capace di ritornare alla forma originale dopo un urto. Questa potrebbe essere una pista per lo sviluppo di nuove tecnologie, ad esempio, cioè cercare un materiale resiliente. Il fatto che il polistirolo non abbia memoria credo sia anche il motivo per cui si dice che il casco una volta sbattuto vada cambiato. Anche se casca accidentalmente. Questo perché la parte che sbatte si deforma, si restringe e perde di efficacia.Altro aspetto importante, il polistirolo decade. Dopo qualche anno il casco deve essere cambiato. Pochi anni. Diciamo che 5 è il termine ultimo, ma anche prima non è male.Un breve cenno anche al resto, giusto per ribadire che un casco si valuta nella sua interezza.Un casco svolge diverse funzioni, non solo proteggere in caso di urto. Quello è lo scopo che tutti noi speriamo di non dover mai veder assolto, in realtà.Però un casco è anche comfort, quindi valutate il peso, il rumore, l’areazione. Infatti un casco pesante può stancare il collo, un casco rumoroso può distrarre dai rumori importanti o può stancare, un casco male areato è un problema perché in estate ci possiamo cucinare la testa mentre in inverno ci ritroveremo sempre appannati. Quindi fate molto caso ai dettagli e provate sempre il casco che volete comprare. Anche solo per rendervi conto del comfort delle imbottiture interne o per vedere quanta visuale vi offre la visiera. Già perché il casco “limita” la visuale, per forza, e capire quanto è importante.
Ultima indicazione, scegliete sempre caschi belli vistosi, in modo da essere riconosciuti e visti.
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