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Ritorno a Londra - Recensione - Xbox One

Creato il 19 agosto 2015 da Intrattenimento

La nuova versione dell'action survival di Ubisoft ci riporta ad affrontare i morti viventi in mezzo alla foschia

C'è una cosa che Zombi riesce a fare molto bene, vale a dire mettere i giocatori in un continuo stato di tensione e allerta. Imbattersi in un assembramento di non-morti può infatti sfociare facilmente nel game over, e a quel punto tocca avere a che fare con una delle peculiarità del prodotto Ubisoft: la morte permanente.

Ritorno a Londra
O forse sarebbe il caso di dire "semi permanente", visto che dopo la dipartita del nostro personaggio perderemo sì tutti i miglioramenti e gli oggetti contenuti nello zaino di sopravvivenza, ma questi ultimi sarà quantomeno possibile recuperarli nel tentativo successivo, nei panni di un nuovo sopravvissuto, recandosi presso il luogo del misfatto e uccidendo il nostro predecessore, trasformatosi nel frattempo in uno zombie a sua volta. È una cosa che Zombi riesce a fare molto bene, dicevamo, nonostante siano ormai passati tre anni dalla pubblicazione originale su Wii U, nell'ottica di un'esclusiva sancita da quel patto di ferro tra la casa francese e Nintendo che non mancò però di sgretolarsi come neve al sole all'arrivo dei primi dati di vendita, quando divenne chiaro che non c'era uno spazio commerciale per titoli del genere sulla console di Mario e Zelda. Il lavoro di Ubisoft Montpellier andava però preservato, fosse anche per le validissime idee messe sul tavolo; e così, non appena è stato possibile dal punto di vista contrattuale, il publisher ha affidato a Straight Right il compito di realizzare una conversione del gioco per PC, PlayStation 4 e Xbox One.

twittalo! Zombi riesce ancora a offrire un'esperienza survival affascinante e solida, nonostante i suoi difetti

Di nuovo a Londra

L'ambientazione di Zombi rappresenta senza dubbio uno dei punti di forza del gioco. Ci troviamo infatti in una Londra più fosca e oscura del solito, messa a ferro e fuoco da un misterioso virus che ha trasformato quasi tutti gli abitanti in morti viventi affamati di carne.

Ritorno a Londra
Ritorno a Londra
Il protagonista dell'avventura è un anonimo sopravvissuto che viene attirato nei tunnel della metropolitana dalla voce di una persona che in qualche modo controlla gli altoparlanti e le telecamere della città, Prepper, e che sembra saperla lunga sull'infezione e su ciò che bisogna fare per arginarla. O almeno sarà questa la nostra speranza a ogni nuovo tentativo visto che, come detto, il personaggio che controlliamo può morire in modo relativamente facile e viene sostituito di volta in volta da un altro soggetto, i cui connotati vengono generati in modo casuale. Viene da sé che il gameplay di Zombi prende le distanze da produzioni similari, in primis Dead Island e Dying Light, concentrandosi sul looting e la sopravvivenza piuttosto che sul combattimento, reso anche in questa nuova edizione in maniera tutt'altro che brillante: benché siano state aggiunte due nuove armi per gli scontri corpo a corpo, la pala e la mazza chiodata (che affiancano dunque la mazza da cricket), le meccaniche che regolano gli attacchi risultano basilari e ripetitive, lasciando molto spazio all'incertezza e ben poco alla soddisfazione di fracassare la testa a un morto vivente che vuole assaggiarci. Le armi da fuoco, che pure sono presenti all'interno dello scenario, vanno invece usate con parsimonia a causa della scarsità di munizioni, ma non costituiscono quello strumento di poderosa efficacia che si potrebbe immaginare. L'esperienza rimane dunque vincolata a un approccio cauto e ragionato, che giustamente enfatizza in modo particolare gli immancabili salti dalla sedia e le situazioni più concitate, molto ben collocate nell'ottica di una campagna che può arrivare a durare una quindicina d'ore, a seconda del numero di morti e dei tentativi che facciamo. La progressione è però piuttosto lineare, con missioni in cui ci verrà chiesto di recuperare determinati oggetti o attivare dispositivi, sfruttando una serie di "scorciatoie" per raggiungere più rapidamente i luoghi di interesse. Zombi - Trailer di lancio
Ritorno a Londra - Recensione - Xbox One
Zombi - Trailer di lancio

Scopri le differenze

Quando Ubisoft ha annunciato l'uscita di Zombi, c'era grande curiosità su come gli sviluppatori avrebbero modificato l'interfaccia per ovviare alla mancanza del GamePad. La versione Wii U del gioco vantava infatti un uso intelligente e fantasioso del controller con touch screen integrato, che fungeva da ricetrasmittente per le indicazioni di Prepper, da dispositivo di analisi ambientale (puntandolo realmente verso lo schermo per marcare determinati punti d'interesse o effettuare l'hacking di porte e telecamere), come strumento per l'implementazione di alcuni piccoli minigame e per la gestione rapida dell'inventario.

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Quel tipo di immediatezza è andata irrimediabilmente perduta su PC, PlayStation 4 e Xbox One, ma alla fine dei conti le alternative messe in campo risultano funzionali e non creano particolari problemi di bilanciamento: i minigame si svolgono semplicemente premendo rapidamente i pulsanti del controller o ruotando lentamente gli stick analogici (vedi il grimaldello), mentre la funzionalità del visore va attivata premendo il tasto dorsale sinistro. A soffrire di più è l'inventario, ora di tipo tradizionale e certamente meno agile da consultare e modificare. Rimanendo sugli elementi pratici, è stata aggiunta una nuova funzione alla torcia elettrica, che tramite la pressione prolungata dello stick analogico destro sulla sua asse può proiettare una luce più intensa e renderci dunque la vita più facile quando ci troviamo in zone particolarmente buie, al prezzo ovviamente di un consumo maggiore delle batterie; mentre è stato eliminato il multiplayer in tutte le sue forme, dunque sia quello in locale (comunque un elemento di contorno e poco più) che quello asincrono, ed è un peccato perché ritrovare i propri amici trasformati in zombie in giro per Londra rappresentava un'idea simpatica. Sul fronte del comparto tecnico, invece, rimane l'ottimo doppiaggio in italiano (con un Ivo De Palma come al solito irreprensibile) e un sound design ben concepito ai fini dell'atmosfera e della tensione, sebbene spesso sia difficile capire con quanti zombie si abbia a che fare (gli attacchi alle spalle sono all'ordine del giorno). A deludere è la grafica, che è stata sì sostanzialmente migliorata per quanto concerne le texture (non ci si imbatte più in scritte illeggibili o in pixel giganti, come invece accadeva su Wii U), il frame rate (ora più stabile, sebbene entro i limiti dei 30 frame al secondo) e il sistema di illuminazione, ma partiva da una base non proprio entusiasmante, che evidenziava già nel 2012 problemi in termini di modellazione poligonale, interattività ambientale e presenza di numerose compenetrazioni e glitch. Il fatto che questi ultimi aspetti facciano ancora oggi parte dell'esperienza rappresenta senza dubbio una nota di grave demerito per chi ha curato la conversione.

Pro

  • Grande senso di tensione, un survival ben congegnato
  • Campagna lineare ma interessante
  • Qualche miglioramento grafico...

Contro

  • ...ma ci si aspettava molto di più
  • Sistema di combattimento limitato e ripetitivo
  • La mancanza del GamePad in alcuni frangenti si sente

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