Il futuro è ritornato. Domani una vecchia DeLorean apparirà da qualche parte della California e ne usciranno Doc e Marty. Il mondo che troveranno sarà leggermente diverso da quello che si era visto nel 1989, quando in “Ritorno al futuro II” i due protagonisti decisero di “approdare” proprio al 21 ottobre 2015. La data scelta per riprendere vita sul grande schermo e festeggiare il trentennale è stato il 21 ottobre, il giorno in cui, nel secondo capitolo, Marty McFly (Michael J. Fox) arriva nel 2015. I primi due capitali saranno in 44 sale, mentre il 22 Italia 1 trasmetterà l’intera trilogia a partire dalle 19.25.
“Ritorno al Futuro”, domani sarà il giorno di Doc e Marty. “Come immaginiamo il pianeta tra 30 anni?”. Non ci spostiamo con macchine volanti e al cinema non stanno proiettando lo squalo 19 diretto dal figlio di Spielberg, Max. Ma, si sa, fare previsioni e arrivare a immaginare come si potrà evolvere il mondo nei prossimi 30 anni non è così facile. A ridosso dell’anniversario cinematografico più atteso da milioni di fan, non possiamo fare a meno di chiederci come sarebbe il mondo se oggi decidessimo di puntare l’indicatore della macchina del tempo sul 21 ottobre 2045.
Secondo Roberto Paura, presidente dell’Italian Istitute for the future, la rivoluzione maggiore la si avrà nel settore dei trasporti, “molto probabilmente non avremmo automobili che volano, ma sicuramente ci sposteremo con le auto a guida autonoma. Una tecnologia ormai già matura, che con il passar del tempo prenderà sempre più piede”. Per non parlare dei treni, dopo quelli automatici della metropolitana di Parigi, Berlino e Roma, Roberto Paura è pronto a scommettere che presto i convogli senza pilota ci permetteranno di velocizzare gli spostamenti e percorrere, per esempio, la tratta Roma-Milano in meno di un’ora.
“Sicuramente verrà perfezionata la tecnologia degli aerei ipersonici – spiga Paura all’Agi – e riusciremo così ad arrivare da Roma a New York in poco meno di due ore. Una rivoluzione che ci permetterà di ridurre le distanze”. Altra novità nel mondo avveniristico dell’Italian Istitut for the future è la realtà virtuale. “I google glass sono i pionieri di questa rivoluzione digitale” dice Paura, e un domani non troppo lontano, grazie a questa tecnologia, ognuno potrà aggirarsi negli studi di registrazione delle maggiori case discografiche, sfilare a Parigi o Milano ed esibirsi o sculettare davanti a folle oceaniche. Meno ottimistiche sono invece le previsioni che Paura fa parlando del cambiamento climatico. “Le temperature saliranno di almeno uno o due gradi e questo avrà un impatto negativo sugli ecosistemi. Ci troveremo a fronteggiare – conclude – con difficili da gestire”. (AGI)