Magazine Diario personale
Una volta si spedivano le lettere (lettecosa? ma vuoi dire che davvero il mondo girava anche senza mail?). Quando poi si andava in ferie (ferie? cioè, stavate un mese senza lavorare e vi pagavano come quando lavoravate?) si mandavano anche le cartoline (cartochi? ma non potevate salutarvi con skype o postare le foto su facebook?).
C'era una volta un tempo in cui per fare queste due cose, dovevi comprare un francobollo (francodove? e basta con 'ste parole esoteriche!), leccarlo sul retro rigorosamente con la lingua, appiccicarlo e imbucare il tutto in una cassetta di ferro per la strada (che i bambini che non sapevano che passavano i postini a ritirarle col sacco, immaginavano misteriosi percorsi sotterranei attraverso cui le lettere viaggiavano da una città ad un'altra).
Tu spedivi questa roba, ma non sapevi mai se e quando arrivava a destinazione.
Poi arrivò la posta prioritaria, pagavi il francobollo un po' di più ma al massimo entro tre giorni la missiva veniva consegnata.
Adesso la posta è tutta prioritaria, e quindi la posta prioritaria non c'è più.
Cioè, il costo del francobollo è stato uniformato a quello prioritario, ma dato che adesso le lettere e le cartoline sono tutte prioritarie, son tornate allegramente ad arrivare in ritardo, quando va bene, o a perdersi nei meandri degli uffici postali.