Siamo volati nel tempio dell'Old Trafford per una nuova prova esclusiva di PES 2015, con tante nuove informazioni!
Quando eravamo a Los Angeles, sole poche settimane or sono, siamo stati catapultati direttamente in una postazione per giocare la prima versione in assoluto di PES 2015, senza troppi fronzoli o informazioni aggiuntive. Che non si sono fatte attendere più di tanto, visto che siamo volati in esclusiva in quel di Manchester e nella suggestiva cornice dell'Old Trafford (prossimamente vi diremo tutto di questo tempio del calcio) per assistere alle finali mondiali di PES 2014 e provare soprattutto una versione aggiornata di Pro Evolution Soccer 2015.
Sempre ovviamente sotto forma di singola partita di esibizione, questa volta "ambientata" nello stadio del Manchester United, contrapposto nuovamente alla Juventus.
Una due giorni parecchio interessante, perché ci ha permesso di "respirare" la nuova aria che aleggia attorno al gioco, confrontarci con i campioncini di PES sulle novità ed intervistare i numerosi sviluppatori presenti, che hanno elargito parecchie informazioni aggiuntive.
Il mantra di questa versione è "The Pitch is Ours...", e non sembra essere la solita manfrina di marketing che tanti produttori utilizzano quando annunciano il proprio titolo, ma una reale voglia di ripartire da zero, sotto diversi punti di vista.
Il mancato lancio di PES 2014 su PlayStation 4 e Xbox One è dovuto ad una scelta precisa, e se vogliamo per la prima volta Adam Bhatti, Naoya Hatsumi e il resto degli sviluppatori hanno esternato la consapevolezza di aver commesso diversi errori in passato (basti pensare alle numerose patch rilasciate nel corso dei mesi) e di dover riconquistare i propri utenti partendo dalle basi, il gameplay vero e proprio e l'atmosfera che si respira sul campo di calcio.
Potere alla community
Prima di addentrarci nei dettagli della nostra prova, è bene sottolineare un paio di dettagli che rafforzano questa intenzione. PES 2015 uscirà nei negozi ed in formato digitale "quando sarà pronto"; potrebbe essere settembre, ma anche ottobre o novembre, perché Konami vuole evitare assolutamente i passi falsi fatti da PES 2014 con le rose non aggiornate e l'online non funzionante per quasi due mesi. Una scelta allo stesso tempo coraggiosa e potenzialmente controproducente - in quanto potrebbe dare ulteriore largo alla concorrenza - ma dettata dalla voglia come detto di invertire perlomeno la tendenza, di far capire che in termini di gameplay la scelta può ricadere sulla simulazione calcistica di Konami.
In tale contesto il secondo importante dettaglio è rappresentato dal cosiddetto "Crowd Sourcing", merito del team di Windsor che ha aperto i battenti lo scorso anno proprio per aiutare quello giapponese nello sviluppo e nel recupero delle informazioni più aggiornate.
Klaus Ganer, produttore associato del gioco, ci ha raccontato che la parte londinese ha creato un tool online ed ha assoldato oltre cinquanta persone della PES Community, anche italiani, per seguire tutte le squadre dei campionati maggiori presenti in PES (inglese, francese, italiano, spagnolo, brasiliano) e aggiornare costantemente i valori in termini di caratteristiche fisiche (Messi col baricentro basso, ad esempio, oppure Armero col petto in fuori e culone), prestazioni sul campo, ma anche accessori indossati e tagli di capelli.
In cosa si tradurrà tutto questo? PES 2015, per la prima volta in tanti anni, arriverà nei negozi con tutte le rose, moduli e valori dei giocatori aggiornati; ci saranno inoltre cambiamenti settimanali che rifletteranno tutti i valori raccolti col metodo di cui sopra. Se a Borja Valero cresceranno improvvisamente i capelli, il suo modello verrebbe immediatamente aggiornato, se Higuain comincerà ad indossare una polsiera causa sponsor o altro, la stessa cosa accadrà nel gioco, se Conte cambierà finalmente modulo dal 3-5-2, la Juventus in Pro Evolution Soccer 2015 lo adotterà come principale.
Novità sulla carta dirompenti, quindi, che se implementate nella corretta maniera andranno a risolvere una delle critiche più feroci indirizzate dagli utenti.
Abbiamo domandato anche riguardo l'editor degli stadi: nuove informazioni ci saranno alla Gamescom di Colonia, ma da quanto abbiamo appreso sarà possibile modificare questo aspetto nel gioco, anche se non sappiamo in che misura.
Questione licenze, non aspettatevi grosse novità in merito al di là della conferma delle varie Champions League, Copa Libertadores e altro; anche qui per la prima volta e in maniera chiara Adam Bhatti e gli sviluppatori hanno spiegato il perché del numero ridotto di squadre inglesi, spagnole e tedesche: FIFA ne ha l'esclusiva, e finché non sarà possibile negoziare per ottenerle, la situazione rimarrà immobile.
Alla fine della nostra chiacchierata con il team di Windsor abbiamo appreso anche di alcune cose di cui si parlerà prossimamente: le sessioni dedicate all'allenamento saranno inedite e più aderenti alle controparti reali, i menu saranno dinamici non solo nello sfondo della propria squadra, ma anche nelle modalità di gioco proposte, l'interfaccia sarà più televisiva e si parlerà anche di aspetti quali il meteo della partita.
Calcio di inizio
Siamo giunti finalmente alla nostra prova su strada; se si butta un occhio sullo schema dei controlli è possibile scorgere come non ci siano grosse novità ed anzi c'è una certa semplificazione per rendere il gameplay più immediato e basato sulle abilità del giocatore: il controllo permette di sfruttare le caratteristiche atletiche migliori dei giocatori, e per avere la meglio bisogna sfruttare la protezione della palla ed il controllo ravvicinato, il cosiddetto uno contro uno, senza diavolerie irrealistiche o messe li per fare scena. Scatto e difesa della palla sono i due elementi più importanti, quindi, ed effettivamente, giocando, abbiamo utilizzato i movimenti di base per liberarci negli spazi, passare la palla e trovarci in posizione favorevole per tirare in porta. Ovviamente i giocatori più forti saranno dotati delle abilità migliori in tutti i fondamentali, ma nell'idea di Konami movenze quali finte e giochi col pallone non saranno efficaci (e per larga parte non presenti) per portare a casa la partita.
Rispetto alla demo di Los Angeles abbiamo ravvisato qualche cambiamento, la fisica della palla ci è apparsa più convincente in termini di accelerazione e decelerazione, traiettoria e rimbalzi sul campo di gioco, meno "ingessata". Nell'ottica della ritrovata importanza dei dribbling, la risposta ai comandi era già ottima a questo punto dello sviluppo, e il focus sembra essersi spostato proprio in questa direzione.
Una cosa molto apprezzata e condivisa anche dai ragazzi che giocano la PES League sono il ritmo e la velocità di gioco, ben bilanciati e in grado di permettere di imbastire azioni da un lato ragionate, dall'altro di contropiede magari dopo un dribbling ben riuscito; passaggi e tiri godono di due soluzioni automatiche (base ed avanzata) ed una manuale che permette di scegliere esattamente la posizione della palla. La sensazione è quella che nonostante i controlli siano semplificati sarà possibile avere maggiore varietà in termini di tiri in porta e possibilità di avere la meglio sull'avversario; gli sviluppatori hanno riconosciuto che soprattutto ad alti livelli c'era ben poca varietà da questo punto di vista, e quindi stanno lavorando per accrescere la varietà, proprio come accadeva nei PES migliori.
Ovviamente non mancano le note negative, da prendere sempre con le pinze perché stiamo parlando di una versione ancora in sviluppo.
Il comportamento dei portieri non è ancora soddisfacente, e sebbene nella risposta ai comandi i giocatori sono soddisfacenti, abbiamo avvertito una certa pesantezza nella preparazione al tiro dopo un cambio di direzione anche in giocatori agili come Tevez, il quale se nello scatto è molto più veloce di un Llorente, non è vero in questo frangente appena citato.
Questo anche perché in PES 2015 si possono apprezzare un bel po' di nuove animazioni, che gli sviluppatori stanno rifinendo per evitare che vadano a pesare proprio in questi aspetti; quelle dei dribbling sono molto belle da vedere, e nel caso dei giocatori più riconoscibili il PES ID fa un ottimo lavoro.
Vorremmo parlare anche della questione binari ed automatismi, la cui definizione in realtà non è identica per tutti ma varia da persona a persona: nell'accezione originale del termine, ovvero quella della direzionalità della corsa, sono un lontano ricordo, in occasione inoltre di una palla contrastata o vicina alla rimessa laterale, è possibile utilizzare R1+R2 per cancellare la corsa automatica verso il pallone oppure R2 per evitare che l'inerzia lo spinga fuori.
Ci sono però alcuni automatismi nei movimenti per precisa scelta di Konami, e l'"aggancio" al pallone stesso ha un raggio maggiore rispetto ad esempio a FIFA. Si tratta di una questione di bilanciamento di non facile lettura, ma nell'idea di Konami per rendere il gioco più divertente alcuni automatismi ci sono e ci saranno sempre.
Dal punto di vista tecnico confermiamo le buone impressioni avute qualche settimana fa durante l'E3 di Los Angeles, il Fox Engine si esprime meglio su PlayStation 4 (oggetto della nostra prova), e già a questo punto le immagini scorrono a 1080p e 60 fotogrammi al secondo, anche nei replay. Sia ben chiaro, il miglioramento rispetto a PES 2014 non è clamoroso, ma se si guarda alla definizione dell'erba, la qualità dei modelli, le luci dinamiche e la risoluzione del pubblico, l'impatto è interessante.
Il team del Fox Engine è ovviamente separato da quello di PES production, ma entrambi lavorano costantemente per ottimizzare anche il lato estetico della produzione calcistica, non solo in termini tecnici puri, ma anche di direzione artistica.
Le facce dei giocatori presenti erano impressionanti per fedeltà verso le controparti reali, ma questo anche grazie al sistema di illuminazione dinamico che "colpisce" volto, campo e stadio.
L'introduzione di alcuni sistemi di ottimizzazione (e il supporto per il Full body scan e il Face scan), al di là dei 1000 giocatori che saranno maggiormente curati all'uscita del gioco, permetterà di ottenere risultati interessanti anche per quelli "minori", grazie ai dati forniti dalla PES Community che incideranno sulle caratteristiche atletiche.
Durante l'intervista fatta a Julien Merceron, che supervisiona il Fox Engine, e Naoya Hatsumi, direttore creativo del gioco, abbiamo chiesto del meteo dinamico: il Fox Engine ovviamente supporta questa caratteristica, ma a detta di Hatsumi è inutile implementarla se non ha impatto concreto sul gameplay e sulla fisica della palla, che poi sono i fattori più importanti per i giocatori.
Da quanto abbiamo capito, quindi, non ci sarà in PES 2015, ma di contro proprio grazie a questa chiacchierata dovrebbe esserci quello "fisso" per tutta la partita come pioggia e magari neve.
Abbiamo lasciato per ultimo My Club, la nuova modalità che va a sostituire di fatto la Master League Online con un restyling completo in termini di opzioni e funzionalità, purtroppo mostrate solo sotto forma di slide e senza immagini.
Il focus per My Club dovrebbe essere la gestione manageriale e la creazione della propria squadra dei sogni, all'interno della quale sarà possibile combinare il ruolo del manager con le strategie e le caratteristiche peculiari dei calciatori, in maniera tale da ottenere la massima resa.
Non mancherà la possibilità di acquistare e prendere in prestito i giocatori mediante gli agenti, guadagnare punti GP da spendere e giocare sia offline che online, mantenendo gli stessi progressi in entrambe le configurazioni.
Abbiamo chiesto se My Club può essere considerato come alternativa a FIFA Ultimate Team, ci è stato risposto che in linea teorica potrebbe esserlo, ma concettualmente stiamo parlando di una cosa differente, perché non ci saranno carte o pacchetti di giocatori da acquistare, bensì una simulazione più aderente alle idee di Konami.
Anche in My Club ci saranno invece le micro transazioni, che serviranno per acquistare i giocatori più costosi nel caso non si voglia giocare troppo per guadagnare i GP necessari; gli sviluppatori stanno ancora lavorando su prezzi e bilanciamento, ma ci hanno tenuto a sottolineare che non saranno una maniera per vincere facile o mandare alle ortiche tutto il divertimento.
Siamo giunti alla fine del nostro lungo articolo di PES 2015, e possiamo dirvi che nella nostra due giorni a Manchester abbiamo avvertito per davvero una voglia di riscatto e di fiducia nella nuova iterazione di Pro Evolution Soccer, grazie anche all'intervento decisivo del nuovo team europeo. Ovviamente ci sentiamo come San Tommaso a causa delle "delusioni" ricevute in passato, ma non possiamo che ritenerci soddisfatti dopo aver giocato il titolo e appreso così tante nuove informazioni.
Pro Evolution Soccer 2015 - Primo trailer ufficiale