.Maya e Therios in riflessione.
Il vecchio barbuto, con il mantello che lascia scoperto il dorso, è il Demo idealizzato dal popolo in forma culturale come una divinità. Il diciottesimo anno di età porta la piena fruizione dei diritti uguali per tutti con l’identica osservanza dei doveri, senza nessuna distinzione di classe di appartenenza. Lo Stato civile, nell’antichità ammantato dal principio democratico, è governato dai rappresentanti liberamente eletti dal popolo. Quanti più elettori partecipano alle votazioni tanto più il governo non sarà per pochi ma sarà per tutti. Nella massima partecipazione alla vita pubblica nessuno è ostacolato né dalla povertà né dalla sua oscura posizione sociale, né viene valutato per il suo partito, ma per il suo merito. Nei molti c’è tutto, nella degenerazione del sistema bipolare maggioritario, nel soltanto due concorrenti c’è il troppo poco, insignificante al confronto del molto rappresentato dalle diverse qualità delle espressioni culturali, artistiche, spirituali, ideali anelanti alla autonoma dignitosa partecipazione di tutti. L’uguaglianza dei diritti e dei doveri civili è irraggiungibile senza l’attuazione concreta dell’uguaglianza del diritto di partecipazione politica. La capacità di soddisfare i bisogni del popolo, assieme alla tutela degli interessi generali della nazione, assicura sempre la governabilità. (Ricordo da un racconto di Tirella).
D E M O C R I T O
Filosofo di Abdera
avido d’istruzione
viaggia assai
ed esaurisce un ricco patrimonio.
Il suo sapere scientifico è di carattere enciclopedico
spazia con acuta indagine dalla cosmologia
ai problemi della logica, della matematica,
della geografia, dalla linguistica alla medicina.
Precursore nell’esposizione della filosofia atomica,
immagina la pluralità dei mondi,
scopre che la Via Lattea è formata da innumerevoli stelle,
preannuncia l’esistenza degli spermatozoi.
Ei vede che ogni aggregato di atomi
disponendosi in ordine diverso
con la forma geometrica e la grandezza
può dar luogo a diversi composti;
le percezioni sensibili
quando vengono a contatto con i sensi
vedono l’origine dei corpi
il loro peso determina la velocità.
L’essere umano
non ha per fine il mero piacere sensibile
bensì la quiete, la tranquillità
e l’imperturbabilità dell’animo.
Fatto capace d’imbrigliare il movimento caotico
la sregolatezza delle passioni e dei piaceri
l’uomo ristabilisce l’equilibrio
e la simmetria della vita interiore.
”Se la verità esiste, noi non possiamo conoscerla”.
-Renzo Mazzetti-
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