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…ritorno dal paradiso hawaiano!

Creato il 18 ottobre 2010 da Robifocus

Immagina di zoomare verso l’alto fino a distinguere i contorni della tua città, dei territori attorno e poi ancora più sù fino a vedere l’Italia e poi ancora più in alto, distinguendo le coste francesi, spagnole e greche, l’Europa. Ecco ora piantando una immaginaria bandierina su Milano Malpensa traccia una riga fino ad Amsterdam, aeroporto Schiphol, fatto? Bene piazza la seconda bandierina, ora corri con lo sguardo verso l’Inghilterra, l’Islanda, i Territori del Nord Ovest, attraversa il Canada scendendo verso lo stato di Washington, l’Oregon, la California … fino ad arrivare a Los Angeles. Pianta la terza bandierina e poi continua a dirigerti ad ovest, in mare aperto, per più di 4000 miglia sino ad un piccolo gruppo di isole… Finalmente piazzi l’ultima bandierina nelle Hawaii… isola di Oahu, città di Honolulu, spiaggia di Waikiki!

Arrivati di sabato partendo di sabato, dopo 24 ore di viaggio! Gruppo vacanze 1 composto da me, Miri e Federica. Poche ore dopo arrivava il Fabietto da San Francisco, ci aveva anticipato di 5 giorni per le sue ferie estive.  Pochi giorni dopo ci ha raggiunto Davide il marito della Fede.

In dieci pienissimi giorni di vacanze abbiamo visitato parecchi nomi noti, sulla costa sud, le spiaggie di Hanauma Bay, Sandy Beach, Kailua e chiaramente Waikiki dove peraltro alloggiavamo.

Una giornata intera dedicata a Pearl Harbour, tappa obbligata per chi ama la storia, per cui ci siamo passati lo U.S.S. Arizona Memorial con tanto di trasporbo marino, siamo scesi dentro il sottomarino U.S.S. Bowfin (vi ricordate Operazione Sottoveste?) e saliti a bordo della Corazzata U.S.S. Missouri (un mostro metallico gigantesco)

Per visitare la costa nord abbiamo preso un’auto a noleggio e nel viaggio verso le spiaggie di Waimea, Banzai Pipiline e Sunset beach ci siamo fermati a metà percorso per una visitina alle Piantagioni Dole, dove i campi piantati ad Ananas si perdevano a vista d’occhio. Quindi fatto un giretto in trenino per la piantagione, mangiato un gelatino all’ananas in macedonia di ananas, abbiamo comprato qualche prodotto a base di ananas. Dopo questo tripudio di ananas siamo arrivati a destinazione per goderci le onde più belle della mia vita.

Le nostre giornate si svolgevano in perfetto stile hawaiano, sveglia presto, circa tra le 7.00 e le 7.30 (ma credo che la colpa fosse il fuso … – 12 ore dall’Italia!) caffè americano in camera mentre si chiacchierava tipo gita scolastica, poi una volta lavati e vestiti andavamo a far colazione alternando al classico Starbuks un altrettanto classico Coffè Bean!

Fabietto che in america cucca da morire, aveva fatto strage di cuori al Coffè Bean per cui abbiamo passato più mattine lì che altrove.

Durante la colazione, decidevamo la destinazione della giornata, se ancora non l’avevamo fatto in camera. Per cui armati della nostra guida sui mezzi di trasporto di Oahu, la TheBus Guide acquistata in uno dei MILLE ABC Store sparsi per tutta Honolulu, prendevamo il bus di turno.

Attenti… il martedì il Bus 22 non viaggia per cui o andate da un’altra parte o l’alternativa è un taxi.

Comunque sia, dopo una stancante giornata di mare, passata a guardare le onde, provare il bodiboard, prendere il sole e commentare i personaggi che bazzicavano la spiaggia, ci premiavamo con il Mai Tai Time! Approfittando degli happy hour riuscivamo a berci ottimi cocktails a prezzi ridotti e visto che il Mai Tai è nato nelle Hawaii, quale miglior scelta se non quella del prodotto locale?

Il nostro posto preferito è stato di sicuro il Cheeseburger in Paradise posizionato direttamente fronte spiaggia di Waikiki, dove preparavano un Mai Tai esageratamente buono. Però anche al Mai Tai Bar al 4° piano dell’enorme centro commerciale Ala Moana Center abbiamo trovato un ottimo Mai Tai (chiaramente il Fabietto ha segnato anche qui un punto e la cameriera si perdeva nei suoi occhi, facendo un casino con le nostre ordinazioni!). Ci siamo fermati anche in altri posti ma questi due valgono la menzion d’onore.

Infine per quanto riguarda i ristoranti, c’è da dire che la scelta è ampissima, va per la maggiore il mexican ed il japan food però si trova di tutto, anche ristoranti italiani che non abbiamo provato.

Una serata al Bubba Gump Shrimp Company a farci rimpinzare di gamberetti non c’è la siamo persa, qui il Fabietto ha dato il meglio e la cameriera era letteralmente ai suoi piedi.

Abbiamo fatto anche tappa all’Hard Rock Cafè Honolulu, appena in tempo per vedere la sua sede storica hawaiana prima dell’imminente trasloco in zona Waikiki beach. Serata con bella musica in un contesto anni 50, circondati dalle tavole dei migliori surfisti del mondo!

Chiudo con la serata al Tanaka of Tokio con la scoperta del Teppan-yaki, una specialità giapponese dove il cuoco prepara tutto il menù cuocendolo su una piastra mentre noi stavamo seduti attorno a lui. L’arte di questa cucina sta nello stile che dire acrobatico è poco, una serata spesa veramente bene!

Divertiti? … Tantissimo

Piacuto? … Da morire

Torneresti? … Assolutamente sì

Il viaggio è lungo per arrivare alle Hawaii, ma la destinazione premia lo sforzo, garantito!

Ciao



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