Dopo tanti anni sono tornata in Mozambico, paese nel quale ho vissuto da ragazzina con i miei genitori, emozionata e curiosa di vedere se e come il Paese è cambiato, oltre che ansiosa di condividere con Chiara il lavoro che abbiamo appena iniziato per il progetto PHARO.
Pemba, il capoluogo della Provincia di Cabodelgado e sede principale del progetto, è cambiata molto: da poco più di un paesello che avevo nei miei ricordi, è diventata una grande città, con tutti i suoi pro e contro e le sue grandi contraddizioni. Sono rimasta invece positivamente colpita dall’arcipelago delle isole Quirimbas, incluse nel Parco nazionale delle Quirimbas, la cui capitale è Ibo, sede operativa di Chiara, la nostra cooperante che è in loco per portare avanti, con i pescatori locali, un lavoro sulla pesca artigianale sostenibile. Oltre a essere di una bellezza straordinaria, le isole mi hanno fatto respirare la stessa aria di 30 anni fa: luoghi tranquilli, dove il tempo non è importante, la gente è sempre estremamente gentile, genuina e sorridente, nonostante vivano proprio di nulla!
La quasi totalità della popolazione vive di pesca per la propria sussistenza. Oltre alla pesca coltivano qualche campo di mais, fagioli e poco altro. Qualcuno è impiegato nel settore turistico, che però è tutto in mano a stranieri (sudafricani ed europei). Sull’isola non c’è nulla, a parte qualche resort turistico e qualche negozietto in cui si trovano patate, riso, cipolle e poco altro. Si vive un’atmosfera di altri tempi, rafforzata dalla presenza di case in stile coloniale, quasi tutte semidistrutte e diroccate. Alcune sono state ristrutturate e danno un tocco di magia al luogo.
Chiara è in loco da due mesi o poco più e in questo periodo ha potuto rendersi conto più approfonditamente della realtà locale, ha conosciuto le comunità di pescatori e la realtà del parco Nazionale.
Con lei abbiamo incontrato due gruppi di pescatori sulle isole di Matemo e Quirimba, e abbiamo potuto raccogliere un sacco di informazioni e capire ancora meglio la situazione e le necessità delle comunità locali. Il frutto finale della mia missione è stata una ri-pianificazione delle attività da svolgere nel prossimo anno, riadattandole meglio al contesto; in particolare sono stati identificati con maggiore precisione (anche se non in maniera definitiva) i gruppi con cui lavorare, il tipo di formazioni necessarie e il ruolo dei vari attori (Parco, Istituto delle Pesca su Piccola Scala, etc) nelle diverse attività.
La missione è finita e io scrivo dall’Italia, dove aspetto impaziente nuovi aggiornamenti da Chiara, che vi comunicherò tempestivcamente!
Maura Musci
Desk del progetto Pharo
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